“Cioccolato? No grazie, mi fa venire i brufoli”. Nonostante i dermatologi da anni affermino il contrario, è ancora largamente radicata la convinzione che i grassi di certi cibi “riaffiorino” sulla pelle del viso causando manifestazioni quali l’acne. Oltre alla cioccolata in genere si tratta di cibi pesanti, difficili da digerire, quali salumi e fritti. Come se l’acne non fosse legata al risveglio ormonale degli adolescenti (circa l’80% dei giovani è colpito in forma più o meno lieve da manifestazioni acneiche) ma subisse una decisa interferenza alimentare. Tuttavia, in questi ultimi anni la ricerca ha contribuito a fare un po’ più di luce sul rapporto tra alimentazione e acne. È importante ricordare che in linea generale una dieta scorretta può dare effetti negativi sulla pelle, ma ciò può accadere a qualsiasi età e non è legato solo all’acne. È acclarato che un’alimentazione sana, ricca di cibi utili alla salute e all’efficienza intestinale come le fibre e lo yogurt (l'esempio di macedonia allo yogurt della foto ne è un ottimo esempio), mantiene la pelle più integra e con un colorito sano. Al contrario, uno stile alimentare irritante per l’intestino, si rifletterà anche sull’epidermide. Per fortuna, la nostra dieta mediterranea si caratterizza per l’equilibrio di carboidrati, grassi e proteine e per la ricchezza di sali minerali e vitamine, riuscendo così ad assicurare sia l’equilibrio del metabolismo cellulare che un buon rifornimento di antiossidanti naturali, preziosi per la salute della pelle anche in caso di acne. Quindi, il primo consiglio è sempre quello di seguire i criteri di sana alimentazione, facendo più attenzione a variare spesso gli alimenti piuttosto che a infliggersi inutili proibizioni. Tuttavia, moderando le sostanze irritanti come gli alcolici o i grassi idrogenati.
Latte sì o latte no?
Uno dei punti più dibattuti è il ruolo del latte nel peggioramento dell’acne. Le posizioni tra specialisti possono essere diametralmente opposte: da chi nega qualsiasi ruolo di questo alimento a chi lo fa escludere ai suoi pazienti. Nel 2005 è stato pubblicato un lavoro retrospettivo che ha contribuito in modo rilevante a portare avanti la discussione. I ricercatori del Dipartimento di nutrizione di Harvard hanno esaminato i dati raccolti da un precedente studio (il Nurses Health Study II) allo scopo di valutare se gli intake di latte e latticini delle studentesse liceali fossero associati con la diagnosi medica di severa acne giovanile; in tutto sono stati studiati i questionari di 47.355 soggetti. Tra i risultati, è emerso che a un maggiore consumo di latte corrispondeva una maggiore presenza di acne, con un’associazione più alta nel caso del latte scremato rispetto a quello intero. Oltre al latte, è stata trovata un’associazione statistica anche per i latticini freschi come i fiocchi di latte (cottage cheese), creme di latte, drink al latte e alimenti simili. L’ipotesi dei ricercatori è che la correlazione con l’acne sia dovuta alla presenza nel latte sia di sostanze ormonali (dovute anche ai metodi di allevamento delle mucche) che di molecole bioattive.
[…] a quanto detto nel post di ieri, va aggiunto un ulteriore dato a sfavore del latte e cioè la sua capacità di stimolare la […]