1 Meglio l’uva da vino. Quella con le proprietà terapeutiche accertate dalla ricerca è l’uva da vino (il 90% delle varietà coltivate) e non quella destinata solo alla tavola. Scegliete grappoli possibilmente di provenienza biologica e ben maturi (l’uva non matura più una volta raccolta).
2 Consumatela intera. Non scartate buccia e vinaccioli (i semi) che contengono sostanze preziose. Semmai alternate la frutta al naturale con succhi freschi e centrifughe, specie se siete fuori casa. Calcolate che 100 g di uva apportano mediamente 60 calorie, quindi cercate di stare su porzioni (1-2 al giorno) non superiori ai 150 g.
3 Bianca o nera? Alternate i 2 tipi: l’uva nera contiene nella buccia una maggiore quantità di sostanze antiossidanti, è però ricca di tannini e può esercitare un effetto astringente mentre l’uva bianca accentua il potere lassativo. Il succo fresco d’uva preso al mattino svolge una delicata ma efficace azione lassativa e contrasta le disbiosi intestinali.
4 Da sola o in (poca) compagnia. L’uva fermenta e con gli altri alimenti può causare pesantezza e gonfiore digestivo: l’ideale è consumarla da sola. Non dovrebbe creare problemi digestivi se abbinata a verdure crude, pesce bianco, cereali digeribili di piccolo formato. Al contrario, cautela nell’associarla con frutti di mare, melanzane, crucifere (broccoli e cavoli) e in macedonia con altra frutta.
5 Un consiglio per le donne. Nel periodo ovulatorio e premestruale gli ormoni femminili fanno trattenere i liquidi nei tessuti (anche quelli dell’uva). Di conseguenza è decisamente consigliabile approfittare dell’azione fortemente diuretica e drenante dell’uva nell’altra parte del mese.