Dolcezze pronte
Cono gelato: meglio alla panna? Cosa c’è dentro? Può sostituire un pasto?

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I coni gelato alla panna e al cioccolato sono i più venduti tra i gelati confezionati. Leggere l’etichetta non sempre è facile, ma è consigliabile: si possono scoprire molte cose su ricetta, calorie ed equilibrio nutrizionale

Certo, la lettura dell'etichetta è più semplice sulla confezione multi-pack comprata al super piuttosto che sull'imballaggio intorno al cono gelato preso al bar… E, oltre a verificare la qualità degli ingredienti, è importante conoscerne la composizione, se non è un consumo occasionale: per esempio se corrisponde alla merenda dei bambini, o se lo si gusta come alterativa a un pasto.

LATTE E PANNA? NON SEMPRE

Latte liquido, fresco, magari di alta qualità? Qualche marca lo usa (e lo evidenzia bene in etichetta), ma nella maggior parte dei casi la base delle creme che verranno insufflate d’aria e congelate nella forma del cono è latte scremato in polvere, reidratato. Molto più pratico dal punto di vista della produzione, anche per la lunga conservabilità. Spesso è associato ad altre componenti raffinate del latte, come le proteine del latte o il lattosio. Certamente l’uso del latte fresco è un indice di qualità del gelato.

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La panna è un super classico di questi gelati, anche se per un po’ di anni era diventata una rarità, rimpiazzata da oli e grassi vegetali (e infatti la pubblicità di un famosissimo cono non la nominava più nei suoi jingle).

C’era chi usava gli sconsigliabili grassi idrogenati (cioè modificati chimicamente per risultare solidi a temperatura ambiente), più economici e stabili. Dopo essere stati accusati di essere dannosi per la salute, oggi i grassi idrogenati sono stati eliminati dalle ricette e di solito sostituiti da grassi vegetali naturalmente solidi, come l’olio di cocco.

E la panna? Quando è citata nel nome c’è – quindi non è in tutti i coni – e, per legge, se ne deve riportare il contenuto in percentuale. Può essere molto diverso: ho letto valori da un minimo di 2,7% a un massimo di 19%! La panna può essere accompagnata da piccole quantità di burro anidro.

LO ZUCCHERO, IL CIOCCOLATO E LE UOVA (CHE NON CI SONO)

È inutile cercarlo: non esiste il cono sugar free. Perché lo zucchero nel gelato non serve solo a renderlo dolce, ma ha una funzione strutturale nella creazione della crema ghiacciata. Spesso è accompagnato da altri zuccheri raffinati come lo sciroppo di glucosio.

Cioccolato e cacao magro in polvere sono gli altri protagonisti del gusto e del colore del cono, accompagnati da piccole quantità di granella di nocciole o mandorle o zuccherini vari.

Nella versione all'amarena, alla frutta si aggiunge quasi sempre un colorante, di solito naturale, dal succo di barbabietola agli antociani, per ravvivare il tono di rosa.

Minima se non nulla la presenza di uova, che nel gelato avrebbero la funzione di emulsionare le componenti acquose e grasse. Un’azione svolta invece dagli additivi emulsionanti (normalmente i mono e digliceridi degli acidi grassi, sostanze innocue nelle normali condizioni d’uso). Tra gli addensanti, il più gettonato è l’alginato di sodio, un derivato delle alghe. Arrivando fino in fondo all'elenco degli ingredienti è possibile incontrare anche la gelatina animale, di certo non gradita ai vegetariani.

UNA COMPOSIZIONE DA COMPENSARE

due coni gelato industrialiLeggendo le tabelle nutrizionali sulle etichette dei coni si può verificare, confrontando le diverse marche, che la composizione nelle diverse sostanze nutrienti è tendenzialmente standard. Le calorie per etto sono più di 300, i grassi coprono il 15-20% del peso, che si tratti di panna o di grassi vegetali non cambia granché come quantità, anche come qualità: sono tendenzialmente grassi saturi.

I carboidrati (cioè gli zuccheri del gelato più la farina del cono) possono arrivare a superare il 40%. Le proteine e le fibre risultano in minime quantità.

Potete leggere qui i valori nutrizionali medi.

Insomma, anche se ci può apparire fresco e dissetante, il gelato è un dolce, ricco di grassi e zuccheri, da inserire, se lo si desidera, nella rotazione dei cibi della settimana.

A seconda della porzione, può risultare troppo calorico per la merenda di un bambino, ma troppo leggero e povero di proteine e fibre per volerlo usare come sostituto di un pasto per un adulto. Per la merenda dei piccoli può essere un’idea offrire una porzione mini e associarla a un frutto. Per noi adulti golosi, le porzioni mini possono risultare occasionalmente un buon compromesso: tolgono la voglia di gelato e apportano meno calorie.

CHE COSA CAMBIA SE È BIO?

Troviamo componenti naturali, meno raffinati, oltre che da agricoltura biologica, nei gelati confezionati bio. Di solito l’elenco degli ingredienti è più breve, sia perché alcuni additivi non sono ammessi, sia perché l’uso di ingredienti come le uova riduce la necessità del loro utilizzo. I coloranti, anche naturali, sono vietati (come in tutti i prodotti biologici), gli aromi possono essere solo naturali (un esempio è la vaniglia), e quanto a stabilizzanti si dà in genere la preferenza alla farina di semi di carrube.

Se andiamo a leggere la tabella nutrizionale scopriamo che, rispetto ai gelati convenzionali, non risultano differenze: c’è sempre abbondanza di zucchero – magari un po’ meno raffinato - e grassi.

VEG DI SOIA, SENZA LATTOSIO, SENZA GLUTINE

Tra i coni venduti in multipack nella grande distribuzione è possibile trovarne senza ingredienti animali, dove, di solito, la soia sostituisce latte e derivati; oppure senza lattosio, perché gli ingredienti del latte sono stati privati dello zucchero caratteristico del latte. Altra alternativa è il cono preparato senza frumento, ma con farine gluten free, così da risultare adatto anche ai celiaci.

La lettura di quest'articolo vi ha fatto venire voglia di gelato? Niente di più facile! Allora ecco qui qualche alternativa casalinga e veloce da preparare.

Cono gelato: meglio alla panna? Cosa c’è dentro? Può sostituire un pasto? - Ultima modifica: 2020-07-20T08:05:08+02:00 da Venetia Villani

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