Le fave sono uno tra i pochi legumi che si possono mangiare freschi e crudi, beneficiando di tutte le sue proprietà: tante proteine, zero grassi, molte fibre, ferro, vitamina C e acido folico, il tutto con un modesto apporto di calorie. Per questo le fave sono un valido spuntino contro gli attacchi di fame tra un pasto e l’altro anche per chi sta a dieta, perché hanno un basso indice glicemico. Inoltre la presenza di dopamina e vitamina B2 aiuta il tono dell’umore.
Come scegliere le fave e trattarle in cucina
Occhio all’acquisto
Comprate sempre fave fresche ancora nei loro baccelli, perché risultano meglio conservate. I baccelli devono essere di colore verde brillante con sfumature lucide, senza macchie o lacerazioni. Per essere certi della loro freschezza piegate un baccello: il rumore provocato dalla rottura deve ricordare uno schiocco, se il baccello è molle ed elastico lasciatelo sui banchi. Acquistatene sempre una buona quantità: lo scarto tra il peso lordo dei baccelli e il peso netto dei semi è molto alto, circa del 70%.
Pelatura più facile
Sgranate le fave solo al momento di cucinarle per non favorire l’indurimento della buccia a contatto con l’aria. Per prepararle spezzate il peduncolo in alto, tirate il filo presente lungo la fenditura laterale ed estraete i semi (i più piccoli sono i più saporiti). La buccia è biancastra e l’interno verde brillante. Si possono cucinare le fave piccole con la buccia ma l’utilizzo solo del cuore verde consente di realizzare piatti più raffinati e dal sapore più intenso. Per sbucciarle in modo facile e rapido fate così. Scottate le fave sgusciate in acqua bollente per 5-10 minuti al massimo, scolatele e trasferite in una ciotola con acqua molto fredda. Dopo alcuni minuti procedete alla separazione della buccia facendo sgusciare tra le dita la parte interna: la differenza termica faciliterà il distacco.