Dai biscotti con la cannella al pan di zenzero fino ai tè profumati, se c’è un momento speziato durante l’anno è quello natalizio, almeno dalle nostre parti. Ma festività a parte, chi si occupa di nutrizione in genere consiglia di usare spesso a tavola le erbe aromatiche e le spezie per insaporire i cibi al posto del sale. Oppure per rendere più appaganti per il palato le pietanze light quando si sta a dieta e si riducono i condimenti grassi.
Tralasciando le proprietà terapeutiche di erbe e spezie, che in certi dosaggi vengono prescritte come rimedi fitoterapici (come nel caso delle zenzero), in una ricerca appena pubblicata su The Journal of Nutrition si ipotizza un ulteriore ruolo giocato dagli aromi, e questa volta sulla flora intestinale.
La ricerca in breve
Un team di ricercatori provenienti da diverse università americane ha coinvolto per la loro ricerca una cinquantina di adulti con un'età media di 45 anni, sovrappeso oppure obesi, che poi sono stati divisi in gruppi. A tutti è stata assegnata la stessa dieta da seguire per quattro settimane, ma ogni gruppo doveva aggiungere un’integrazione con una quantità di erbe e spezie con dosi diverse (0,5 g al giorno, 3,3 g al giorno o 6,6 g al giorno) oppure aggiungere un placebo nel caso del gruppo di controllo. Il misto di spezie e aromi includeva vari aromi come cannella, zenzero, cumino, curcuma, rosmarino, origano, basilico e timo.
Una popolazione che aumenta
I ricercatori hanno scoperto che chi aveva consumato i due livelli più alti del misto aromatico (3,3 g e 6,6 g) rispetto all’inizio della sperimentazione mostrava un aumento di Ruminococcaceae. Ossia una famiglia di batteri considerati amici della salute intestinale in quanto produttori di più sostanze con effetto antinfiammatorio e anche di butirrato, un acido grasso a catena corta che oltre a nutrire i batteri buoni può aiutare a controllare l'appetito e migliorare il controllo glicemico.
Le cause di questo effetto non sono del tutto comprese, ma i ricercatori fanno l’ipotesi che possa dipendere dal contenuto di composti polifenolici presenti nelle erbe e nelle spezie. E giacché questi composti sono noti anche per ridurre il livelli di infiammazione nell’organismo, è possibile che la loro azione si manifesti proprio attraverso i cambiamenti del microbiota intestinale.