Settembre segna l'inizio dell'autunno, portando con sé un delizioso assortimento di verdure a foglia verde, che arricchiscono la tavola di nutrienti fondamentali per aiutare l'organismo durante il cambio di stagione. Le giornate si accorciano, le temperature iniziano a scendere: le verdure a foglia verde raggiungono il massimo della loro qualità e sapore in questo periodo, dopodichè la maggior parte non sopravvive al freddo (in inverno rimarranno poi solo il cavolo nero e il cavolo riccio).
Spinaci, bietole, rucola, lattuga e prezzemolo contengono vitamina A, C e K che svolgono ruoli cruciali per il supporto del sistema immunitario; in più sono uno scrigno di minerali: ferro, calcio e magnesio.
In sintesi parliamo di verdure a bassissimo contenuto calorico e ad altissimo contenuto vitaminico-minerale; in più sono alcalinizzanti, quindi riducono l'acidità del corpo.
Con "greens" vengono definite tutte le verdure e le erbe aromatiche a foglie verdi, noi però nel menu includiamo tutti i "verdi" di settembre. Quindi anche zucchine (qui polpette buonissime), insalate (in questa frittata ci sono quasi tutti i greens, e potete aggiungere anche rucola e spinaci) e i primi porri (in un tortino con patate e formaggio danno il loro massimo).
La questione ossalati
Le foglie verdi sono ricche di acido ossalico, un acido organico che lega il calcio limitandone l’assorbimento. Vanno quindi evitate perchè riducono il calcio destinato alle nostre ossa?
No. L’alleato principale è la regolarità. L’assorbimento intestinale di calcio è molto adattabile e, consumando abitualmente alimenti contenenti acido ossalico, il passaggio di questo minerale nel sangue non viene significativamente compromesso. Inoltre, i cristalli di acido ossalico sono idrosolubili, quindi per ridurne la quantità possiamo bollire le foglie verdi in abbondante acqua, eliminando poi l’acqua di cottura. Se invece consumiamo queste verdure crude o le cuociamo al forno o a vapore, possiamo lasciarle in ammollo 30 minuti (anche di più) prima della cottura. Ammollo prolungato + cottura riducono sensibilmente il contenuto di ossalati, che rimarranno nell'acqua (da eliminare o utilizzare raffreddata per innaffiare le piante).












