Se si è intenzionati a festeggiare San Valentino anche dopo cena (ci siamo capiti), allora forse più che preoccuparsi del potere più o meno afrodisiaco dei cibi, converrebbe prendere in considerazione anche alcuni aspetti puramente dietetici, spesso trascurati. Che riguardano non solo la composizione del pasto ma anche gli effetti che il cibo provoca a livello nervoso (basti pensare alla cosiddetta fame nervosa per capire il rapporto stretto tra mente e cibo). E in effetti, probabilmente a causa di alcune mediatori del sistema nervoso che stimolano l’appetito, si è visto che chi ha una vita sessualmente soddisfacente riesce molto meglio a controllare la fame nervosa e di, conseguenza, il peso. Ma questo succede anche all’inverso: chi trova molta soddisfazione nel cibo diventa meno interessato alla sessualità. In parole povere: l’appagamento intenso di un desiderio spegne l’altro. O per dirla meglio: l’appagamento di un desiderio sembra appagare anche l’altro (non praticato). Insomma, la composizione di un pasto può favorire sia la sensualità, che anche una bella dormita sul divano. (Tra l’altro, l’attività amatoria stimola il rilascio di varie sostanze, tra cui l’ossitocina, che esercitando un benefico effetto sulle emozioni, allontanano così la fame nervosa. A tutto vantaggio dalla linea…). In altre parole, sarebbe meglio non creare dei menu troppo belli, ricchi e preziosi, che rischiano di soddisfare troppo i sensi, facendo scemare, almeno per un po’, altri tipi di appagamenti.
Gli errori a tavola che sarebbe meglio evitare
Ovviamente questo discorso vale non solo a San Valentino ma in generale quando si decide di non trascurare la sessualità. Il primo consiglio, ovviamente, sarà quello di limitare la quantità delle porzioni, magari arricchendole con più contorni o antipasti light di verdure cotte. Pasti abbondanti, con tante portate oppure con alimenti carichi di grassi – come una pizza ai 4 formaggi o una lasagna supercondita o un fritto misto - avranno poi bisogno di lunghi sforzi digestivi (per chi non lo ricordasse, i grassi rallentano notevolmente lo svuotamento dello stomaco e i tempi della digestione). In più facilitano la tipica sonnolenza post-prandiale, lasciando poche energie per altre attività, pur se piacevoli.
E che dire del dessert? Gli amanti dei dolci forse ci rimarranno male ma un menu con intenzioni romantiche è meglio che non si concluda con un dolce, specie se elaborato e sostanzioso: poiché questo regala una sorta di appagamento. Anche il cioccolato, se da una parte contiene sostanze stimolanti dall’altra è considerato un sostitutivo della sessualità. In effetti alcune sostanze rilasciate in circolo dalla cioccolata sono le stesse degli innamorati. Meglio quindi restare sul leggero, magari portando a tavola un frutto esotico chic (in Sicilia si coltivano manghi e papaie, ormai) ben presentato o ridotto in mousse. Riassumendo: o si ama o si digerisce.
Bollicine ok, ma con giudizio
Se quindi è consigliabile rimandare ad altre occasioni una fetta di torta Sacher al cioccolato con panna, è anche meglio non esagerare con gli alcolici. In piccole dosi - uno due calici al massimo - il vino provoca una leggera alterazione dello stato di coscienza e dei freni inibitori; al contrario troppo alcol, oltre a fare male, stordisce e ha un effetto negativo sulle prestazioni, specie quelle maschili. Lo champagne viene considerato la bevanda più sensuale: certamente per il suo valore che ne fa un alimento di lusso e quindi consumato raramente, ma non solo. Le sue tante bollicine avrebbero la capacità di rendere più spumeggiante chi ne beve. Effetto del tutto contrario lo produrrebbe invece la birra, in quanto prodotta con il luppolo, una pianta considerata anafrodisiaca (per chi ci crede): raccolta in primavera veniva un tempo utilizzata per placare i bollori maschili. Attenzione infine a non esagerare con bevande eccitanti come té o caffé: si rischia di diventare troppo nervosi e “rovinare” tutto.
O prima mangiate poco e poco soddisfacente, oppure mangiare dopo!!!?