La definizione botanica dell'albicocca è Prunus armeniaca perché leggenda vuole che sia stata scoperta da Alessandro Magno in Armenia, anche se in realtà sarebbe originaria della Cina e poi diffusa in Europa grazie agli Arabi. Ma dubbi sulle origini a parte, certamente oggi è uno dei frutti più amati della bella stagione, deliziosa gustata così com'è, profumata e magari ancora calda per il sole se si ha la fortuna di poterla cogliere dall'albero. Oppure può essere utilizzata per preparare tanti dolci che permettono di godere del suo sapore unico.
Le armelline: molto poche ma buone
Il seme all'interno del nocciolo dell'albicocca è chiamato armellina, così come quello della pesca. Le armelline hanno un gusto simile alla mandorla amara e vengono usate in pasticceria come ingrediente degli amaretti, in sciroppi o liquori, insieme alle mandorle dolci. Sempre, però, in piccola percentuale, poiché contengono un composto velenoso che ad alte dosi può essere pericoloso.
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