Questo l'ho fatto io
Il profumo del pane fatto in casa

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Farsi il pane in casa: in quanti hanno accarezzato l'idea per poi rinunciare, impauriti dalla difficoltà dell'impresa, eppure fare il pane è facile e divertente. Ma, soprattutto, regala grandi emozioni…

Fare il pane significa molto di più che impastare un po’ di farina con un po’ d’acqua e metterla nel forno. Soprattutto in un’epoca in cui la maggior parte degli alimenti è conservato o confezionato, fare il pane consente un’esperienza assolutamente unica e originale.

Chi ben impasta, è a metà dell’opera

A meno che non si tratti di un pane bianco preparato con lievito istantaneo, la pasta del pane deve essere ben lavorata. Durante l’impastamento viene incorporata aria, che contribuisce alla morbidezza, e si libera il glutine contenuto nella farina, conferendo alla pasta una buona struttura elastica. Dieci minuti di impastamento sono pertanto d’obbligo per molte paste per il pane. Il sistema più facile per impastare è usare un robot da cucina con impastatrice a spirale. I frullini a mano sono sufficienti solo per le paste leggere con lievito istantaneo o lievito di birra.

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Ma si può usare anche la forza delle braccia! Chi impasta il pane a mano deve mettere il timer, perché dieci minuti possono diventare molto lunghi! Lavorate la pasta preferibilmente con le mani infarinate su un piano di lavoro leggermente infarinato. Ma prestate attenzione a non incorporare troppa farina. Altrimenti alla fine i rapporti tra gli ingredienti non tornano più. Dopo la lavorazione, la pasta deve riposare, per lievitare. A seconda della ricetta e della miscela di farine, dopo il riposo può essere necessario ricorrere a un ulteriore impastamento.

La forza è nel riposo: la lievitazione

Il lievito di birra e la pasta madre necessitano di qualche tempo per svolgere la loro attività, che consiste nell’incorporare aria nella pasta. Per questo la pasta del pane deve riposare una prima volta dopo l’impastamento e poi una seconda volta dopo che è stata sagomata.

La pasta con lievito di birra può essere messa a lievitare al caldo (vicino al calorifero o al sole, ma mai a più di 40°C!) o a temperatura ambiente. È solo una questione di pazienza. In realtà aumenta di volume anche in frigorifero. Ci mette solo più tempo. Per le paste acide, è la temperatura ambiente che determina quale gruppo di microrganismi si sviluppa di più. Nelle ricette di questo libro gli impasti riposano in genere a temperatura ambiente. L’importante è che la pasta, almeno nell’ultimo riposo prima della cottura, aumenti sensibilmente di volume. Talvolta la lievitazione richiede più tempo di quanto indicato: il lievito di birra e la pasta acida sono organismi viventi, che non si comportano sempre allo stesso modo. Se necessario, lasciate semplicemente lievitare la pasta più a lungo. Quando lasciate riposare la pasta, copritela sempre con un panno di cotone o di lino, in modo che non asciughi, screpolandosi. Evitate le pellicole di plastica perché la rendono umida e appiccicosa. Se per l’ultimo riposo, prima di infornare, la pasta viene messa in un cestello di rattan (si trova nei negozi di casalinghi) infarinato, la pagnotta ottenuta capovolgendo il cestello sulla teglia rimane con il tipico motivo a righine.

Adesso siete pronti per fare il pane: ecco 5 ricette tutte da gustare!





Pane contadino
Difficoltà: Facile
100 minuti
35 minuti
Pane contadino
Il profumo del pane fatto in casa - Ultima modifica: 2020-11-27T08:22:28+01:00 da Redazione

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