La Fustaia - Sarzana
La dolce vita dell’entroterra ligure

La fustaia
Foto di Silvia Bigliardi
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Dormire sonni tranquilli, mangiare prelibatezze che stimolano i sensi e "gustare" un film sdraiati sulle amache, tutto questo si può fare nel magico bosco di La Fustaia

Sarzana è abbastanza lontana dal mare da non vederlo, ma la sua influenza si percepisce nella vegetazione, si avverte nei profumi delle piante, ti accarezza quando viene sera e la calura del giorno lascia il posto a una brezza benefica.

La Fustaia” accoglie tutto questo e lo esalta in un caleidoscopio di piccoli dettagli sorprendenti, indimenticabili.

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Foto di Silvia Bigliardi

Il b&b di sole due piccole suite è il risultato di un lungo e creativo lavoro di recupero che ha trasformato un antico palazzo di caccia. Ma non solo. La struttura è un work in progress sotto il sole ligure. Lucia, la proprietaria, ha una fantasia trabordante, inarrestabile: “Spesso penso che non vivrò mai abbastanza per realizzare tutti i miei sogni”.

Lo dice ridendo, ma si capisce che lo pensa veramente.

I suoi progetti a breve scadenza sono la realizzazione nel bosco della tenuta di un ecoglamping e la creazione di profumi unici, capaci di catturare sensazioni ineffabili: gli effluvi del bosco la mattina e la delicatezza delle peonie, affettuoso tributo al ricordo materno.

Non è un caso che l’hagstag della sua pagina facebook sia #lamiasemprenuovameraviglia.

Foto di Silvia Bigliardi

È in questo caos creativo di idee non imbrigliabili che si collocano, oltre alle fantasiose e inusuali colazioni del risveglio, anche le cene organizzate per gli ospiti della struttura e per esterni, solo su prenotazione. Pochissimi commensali (una coppia o al massimo 4 amici) che, nel bosco della tenuta nella stagione estiva o nella serra in quella autunnale, possono per una sera immergersi in un’atmosfera quasi onirica, per certo non convenzionale.

La mise in place è ogni volta diversa: riprende le erbe del momento, ma anche accessori e oggetti particolari di artisti locali: per certo niente di già visto.

La cena comincia con due cocktail serviti in antiche bottiglie di profumo. Sono preparazioni - soprattutto sensoriali – che richiamano al bosco e alle peonie. Il primo viene servito su un cuscino di muschio e nell’altro il recipiente viene ghiacciato in modo tale da trattenere il profumo, per sprigionare i suoi effluvi quando il ghiaccio si scioglie.

Foto di Silvia Bigliardi

Il pasto serale prosegue con ricette profondamente legate al territorio: “Quella ligure è una cucina povera, propria delle genti di campagna, dei montanari e dei naviganti. È fatta di alimenti semplici, comuni, economici; solo oggi è diventata ricercata e piena dei fasti antichi. Noi proponiamo, nel rispetto della nostra terra, dei piatti in cui prevale il pescato del mare (acciughe, gamberi, polpi, moscardini, seppie, muscoli, triglie) e la selvaggina (data l'alta boscosità)”.

E poi via libera ai piatti della tradizione, come la Mesciua spezzina, il cui nome significa “mescolanza”.

“È nata dall'uso delle mogli dei portuali di raccogliere ciò che cadeva dai sacchi delle granaglie e dei legumi sulle banchine per fare un piatto unico”, spiega la proprietaria.

In aggiunta a qualche piatto c’è un ingrediente segreto: un olio essenziale di bergamotto e altri agrumi che Lucia spruzza sui piatti per generare una fragranza e un gusto nuovi, difficili da definire e facili da ammaliare.

Foto di Silvia Bigliardi

Alla fine di questa cena il vero colpo di teatro: la proiezione di una pellicola da gustare (vedere è limitativo e non rende la sensazione) sdraiati sulle amache al limitare del bosco o nella serra quando l’estate lascia il passo alla stagione più fresca.

Il plus? Per pochi fortunati, due settimane all’anno, una miriade di lucciole vola tra le fronde e i cespugli e diventa spettacolo nello spettacolo.

Non sono una trovata di Lucia ma viene spontaneo pensare che ci possa esser il suo zampino anche lì.

La dolce vita dell’entroterra ligure - Ultima modifica: 2021-07-06T08:13:25+02:00 da Sabina Tavolieri

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