Viaggio nella tradizione culinaria ischitana
Ischia, isola di “terra”

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Il cuore dell’isola non sta nelle spiagge ma nell’entroterra, dove sono ancora vive tradizioni secolari, anche in cucina

In epoca romana, Ischia era molto apprezzata per le sue acque termali, per i prodotti della terra e per la vegetazione copiosa; poi conobbe il turismo di massa e oggi è oggetto di una nuova valorizzazione grazie all’opera di alcuni abitanti che intendono proporre un’Ischia più vera – o come si dice in zona, un’isola di terra.

“Infatti”, spiega Gaetano Catuogno, detto Nino, del Corbaro Park, azienda agricola e ristorante, “l’entroterra è in grado di raccontare molto della storia e delle tradizioni dell’isola, non solo in fatto di cibo.” Non a caso, la realtà a cui Nino fa riferimento è quella che, insieme al suo socio Massimo De Michele, ha messo in piedi per riportare in vita la tradizione casearia locale. “Noi non offriamo esclusivamente formaggi o percorsi di gusto. Con la nostra degustazione accompagniamo gli ospiti lungo una scala emozionale fatta di formaggi serviti insieme a composte che produciamo, diverse a seconda della stagione, e che sanno esaltare gli aromi di ogni singolo formaggio.”

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Un’oasi di pace fra terme e buon cibo

Al Ristoro di Menippo, lo spazio food del centro termale Fonte delle Ninfe Nitrodi, è possibile gustare piatti che si ispirano alla Grecia antica: “Il pane, ma anche il caffè, è preparato utilizzando l’acqua della sorgente per garantire antichi sapori di qualità”, spiega Giuseppe Di Meglio, amministratore delegato della struttura. Da non perdere la selezione di welfness drink, bevande e granite rinfrescanti realizzate con le foglie raccolte alle prime luci dell’alba. “Fra tutte spicca l’elisir di aloe preparato con la foglia fresca raccolta in giornata per mantenere inalterate le proprietà della pianta.”

Antipasti d’eccellenza

Pomodori e verdure, ma anche pesce e prodotti da forno, rappresentano il fulcro della gastronomia ischitana, vero e proprio fiore all’occhiello della cucina mediterranea. Il massimo per chi ama i sapori rustici sono la bruschetta con i podorini dolci e le pizzelle ‘e sciurill’, ottenute friggendo i fiori di zucchina appena colti. E ancora le palle di mozzarella in foglie di limone, le crocchè di patate e le palle di riso, variante degli arancini siciliani. Da non perdere anche le torte salate: la pizza di scarola, il casatiello, tipico del periodo pasquale,e il tortano, a base di uova e formaggio. Potete trovare queste e altre specialità alla bottega Sapori Antichi Ischia di Francesco Esposito, una tradizione che dura da cinque generazioni e che vanta due particolari caciocavalli a marchio registrato: la monaca nera e la monaca ubriaca.
Per chi ama il pane, invece, ecco il pane di boccia. Mitico quello del Panificio Boccia, collegato all’originale antico forno posto ai piedi del Castello Aragonese.

Primi piatti d’autore 

Forse non tutti sanno che proprio a Ischia, in una notte d’estate, sono nati gli spaghetti alla puttanesca. Pomodorini, olive, capperi, aglio, olio e prezzemolo, ingredienti di fortuna con cui l’architetto Sandro Petti condì la pasta per i suoi ospiti dopo una notte di lunghe discussioni artistiche, essendo rimasto con nient’altro in dispensa. Altri piatti da menzionare, i paccheri all’ortica e la minestra salvagioia, piatto povero che veniva cucinato nei periodi di carestia, a base di erbe spontanee come bietola, tarassaco e rucola.

Il ritorno dei sapori tradizionali

C’è poi la zuppa di fagioli zampognari, prodotti da pochissimi agricoltori isolani, nelle zone di Campognano e Piano Liguori. Dopo anni di progressivo abbandono, negli ultimi anni si è assistito ad una ripresa della loro produzione. Molto saporiti, rimangono croccanti anche dopo tre ore di cottura e, per condirli, basta un filo d’olio. Silvia d’Ambra, impegnata nella riscoperta dei fagioli zampognari, si occupa insieme ai fratelli e alle sorelle della Trattoria Il Focolare, dove è possibile gustare molti dei piatti tipici ischitani, realizzati a partire dalle materie prime di produzione locale.

Anche alla Tenuta Cannavale “la tradizione e soprattutto il rispetto dei cicli naturali sono i veri protagonisti”, spiega Anna Manna, proprietaria, insieme al fratello Gennaro, di questa struttura.

Da segnalare anche La vigna di Alberto, posto d’altri tempi, di quelli tipici della campagna ischitana, dove si trovano le classiche prelibatezze dell’isola cucinate alla maniera delle nonne, nel rispetto degli antichi sapori che rendono uniche le pietanze. Il locale ospita anche un dehor esterno, rustico ma accogliente.

Il dolce, per chiudere in bellezza

I dolci ischitani sono molto importanti per la loro semplicità ricca di sapore, a cominciare dalle sfogliatelle a base di ricotta e zucchero preparate sia con pasta frolla che ricce, cioè a sottili strati croccanti contrapposti. Irresistibili anche le zeppole, tipiche della festa di San Giuseppe, ma offerte anche in altri periodi dell’anno. E per finire, la capresequi apprezzata soprattutto nella sua versione al limone. Da non perdere anche il tortino di mele annurca dell’isola di Ischia: ideale per colazione o come spuntino, salutare ed energetico.

Dove dormire e mangiare

Corbaro Park
Azienda agricola e ristorante
Via Corbaro 24 – Forio D’Ischia (NA)
Tel. 3496641535 – 3381509941

Fonte delle Ninfe Nitrodi
Terme e ristorante
Via Pendio Nitrodi – Barano D’Ischia (NA)
Tel. 081990528

Trattoria Il Focolare
Via Cretajo al Crocefisso, 3 – Barano D’Ischia (NA)
Tel. 081902944

La vigna di Alberto
Via Giuseppe Garibaldi 57 - Barano d'Ischia (NA)
Tel. 081901193

Dove acquistare

Sapori Antichi Ischia
Via delle Terme, 2 – Ischia (NA)
Tel. 0811981011

Panificio – alimentari Boccia
Via Giovanni da Procida – Ischia (NA)
Tel. 0811982387

Tenuta Cannavale – Azienda agricola
Via Cirillo – Barano D’Ischia (NA)
Tel. 3494229263

Ischia, isola di “terra” - Ultima modifica: 2019-06-18T17:25:47+02:00 da Redazione

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