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La stretta relazione con il cibo, la qualità della dieta, il rapporto con gli alimenti tutti influenza direttamente il benessere psicologico dei ragazzi di ogni età e mangiare bene per studiare meglio è un assioma assoluto convalidato da numerose ricerche e studi molto approfonditi come quello che cito in questo articolo e che in previsione dei prossimi impegni scolastici di fine anno dovrebbe essere preso in considerazione non solo dai genitori, ma da tutti quelli che a vario livello si occupano di preparare piatti e ricette!!

Considerando che fra pochi mesi si entrerà in una fase di fine scuola con esami, interrogazioni, prove e altro di molto impegnativo per i ragazzi di ogni età riflettere su cosa fare fin da ora per studiare meglio e agevolare il superamento di momenti impegnativi non è certo una cattiva idea!

Esiste da sempre una stretta relazione con il cibo e mangiare bene per studiare meglio non è un puro slogan lanciato a caso, ma ha basi sostanziali derivati da numerosi studi al riguardo e devo dire che anche senza alcuna ricerca specifica per ognuno di noi dovrebbe essere intuibile la validità di questa semplice affermazione.

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Si tratta non solo di studiare meglio perché nel seguire una dieta e un cucina salutare si garantisce di fatto un benessere psicologico indotto estremamente forte e stabile, una base concreta per affrontare con più serenità tutti i momenti “difficili” che attraverso un ragazzo e non solo quelli relativi alla scuola.

Ma rimanendo ai dati scientifici che valgono molto più di un opinione riporto in sintesi i risultati estremamente significativi che arrivano dall’Università britannica dell’East Anglia tramite una sua ricerca pubblicata sul BMJ Nutrition Prevention & Health.

I dati si basano su ben 50 scuole inglesi frequentate da oltre 9 mila tra bambini e ragazzi con un età compresa tra i 9 e i 18 anni dei quali per lungo tempo si sono analizzate le abitudini a tavola, la tipologia di dieta seguita, la composizione della prima colazione, il rispetto della sequenza ideale dei pasti, la presenza o meno lungo la giornata delle cinque porzioni di frutta e verdura che ormai da anni sono considerate un elemento essenziale della salute.

Incrociando questi elementi con il rendimento scolastico in termini di risultati effettivi e capacità di comprensione e consapevolezza sommato a uno stato generale di benessere psicologico si è visto molto chiaramente la stretta relazione con il cibo consumato e la composizione della dieta quotidiana.

Senza stare a riportare numeri in particolare i punteggi scolastici ottenuti da chi seguiva una colazione abbondante con presenza di fibre, frutta, yogurt, porzioni proteiche derivanti da uova o altro, pane o similare integrale erano nettamente superiori a chi beveva una semplice bevanda o consumava una merendina veloce.

Lo stesso riscontro si è avuto tra chi nell’arco della giornata consumava abbondanti dosi di frutta e verdura, non saltava alcun pasto mantenendo nell’insieme un impatto glicemico corretto, aveva come guida il buon esempio dei genitori e magari un programma informativo dalle stesse istituzioni scolastiche.

Dati importanti su cui riflettere non solo da parte dei genitori, ma di tutto il mondo che ruota intorno alla nutrizione a cominciare direi da chi si occupa direttamente di trasformare il cibo in cucina e ancora prima di pensare all’impatto estetico del piatto e alla sua presunta bellezza o originalità dovrebbe chiedersi se nell’insieme è riuscito a rispettare corretti criteri nutrizionali!

Mente e rendimento scolastico, mangiare bene per studiare meglio - Ultima modifica: 2022-04-12T11:59:58+02:00 da Giuseppe Capano

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