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Vediamo insieme le caratteristiche salienti del buon latte di mandorle, come sceglierlo o in alternativa come prepararselo da se e tenerlo pronto per realizzare squisite e sane ricette come quelle suggerite nel post!

Il latte di mandorle o per meglio dire la bevanda vegetale ricavata dalle mandorle è stato la prima vera alternativa al tradizionale latte vaccino per il largo consumo e nel sud Italia è da molto tempo una presenza consolidata anche se destinata più come rimedio dissetante o per la composizione di dolci.

Quindi ancora prima della diffusione del latte di soia quello di mandorle ha rappresentato un rimedio ingegnoso per consumare nel corso della colazione una bevanda in qualche modo assimilabile al latte così come nella preparazione di alcune specialità tipiche.

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Derivando da un eccellente frutto ricco di acidi grassi polinsaturi, antiossidanti e calcio anche nell'omonima bevanda ritroviamo gli stessi effetti positivi ad esempio sulla salute cardiovascolare e su molto altro, pur nei limiti di un prodotto diluito rispetto all'alimento di partenza.

Il contenuto di grassi è un valore di mezzo tra tra quello del latte vaccino intero e parzialmente scremato, gli zuccheri sono maggiori e si sentono anche al gusto, ma non superano valori particolarmente eccessivi, piccola e interessante la percentuale di proteine come quella di fibre, vitamina A, D,E, Omega 6 e diversi sali minerali.

Un profilo nutrizionale buono che non bisogna compromettere comprando latte di mandorle commerciale troppo carico di dolcificanti esterni la cui presenza influenza in negativo le prerogative positive presenti in partenza.

Piuttosto consiglio di scegliere tipologie con almeno il 5-6 % di mandorle presenti (spesso sono ridotte al 2-3%), mentre se per qualche ragione non si trova del latte di mandorle al naturale o comunque di qualità che non sia solo acqua biancastra con vago sentore di mandorle meglio prepararselo da se perché la ricetta è in realtà molto semplice e poco impegnativa.

È sufficiente mettere a mollo per una notte le mandorle (dai 100 ai 200 g, più aumentano più il latte diventa intenso) considerando un tempo minimo di almeno 12 ore, quindi scolarle sciacquandole con cura in acqua fresca e metterle in un frullatore assieme a un volume di acqua tre volte superiore al peso delle mandorle.

Si procede poi a frullarle a lungo alternando l'azione del frullatore con momenti di pausa per non surriscaldare troppo il composto, in seguito si allunga con acqua fino ad arrivare a 1 litro complessivo e dopo un’altra breve frullata si filtra il liquido diventato biancastro con un colino a maglie strette.

Se proprio si ha necessità meglio addolcirlo in autonomia con poco miele o meglio sciroppo d'acero chiaro, ma se volete un consiglio più sano mettete un pizzico di cannella in polvere e tutto vi sembrerà molto più buono.

Con questo buon latte vegetale è possibile poi preparare ottimi dolci e dessert, ve ne consiglio subito uno veramente delizioso in cui apprezzarne tutta la bontà!

Le mandorle tritate rimaste non si buttano certo via, si possono riutilizzare in tanti modi diversi, ad esempio nei ripieni di verdure mescolandole con formaggi, uova e pangrattato, per arricchire di fibre e consistenza zuppe, minestre e creme di verdure o come base di biscotti naturali come questi in cui basta tostare le mandorle già tritate al posto di quelle previste in origine!!!

 

Latte di mandorle e bontà in cucina - Ultima modifica: 2021-03-01T10:00:51+01:00 da Giuseppe Capano

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