Qualche tempo fa in occasione del mio compleanno mio fratello ha avuto l'ottima idea di regalarmi una serie di prodotti a base di menta, per la precisione menta piperita, ma per essere ancora più precisi e corretti menta di Pancalieri.
Nel cesto vi erano diverse cose, tutte molto buone, a questo indirizzo potete trovare tutte le informazioni e i prodotti che questa ditta, ma preferisco chiamarla lungimirante artigianato alimentare, riesce a fare con l'ottima menta.
Quello che però mi ha più favorevolmente colpito è stato lo sciroppo di menta.
Come è facile immaginare di per se non è certo una novità o chissà quale grande scoperta, ma fino a che non mi sono trovato di fronte, assaggiato, usato, sperimentato e apprezzato, uno sciroppo di tale qualità non mi ero posto il problema.
Quale problema?
Il perché un normale sciroppo di menta dovesse essere necessariamente verde brillante, enormemente zuccherato, dal sapore di menta spiccatamente chimico, con così poca resa nelle preparazioni di cucina e con un'invasiva e innaturale tonalità di colore.
Eppure il concetto di sciroppo di erba aromatica è di per se ottimo, cioè esaltare in un fluido protettivo e dinamico come quello zuccherino l'essenza e l'anima dell'erba naturale consentendo di creare una base di partenza per indefinite creazioni di cucina.
E in effetti da allora questo sciroppo è diventato uno dei miei ingredienti scelti in pasticceria, senza considerare che in un baleno si trasforma in un ottima e rinfrescante bevanda dal gradevole aroma di menta.
La differenza di colore e presentazione la vedete ben illustrata nelle due foto in cui ho messo a confronto uno sciroppo tradizionale con quello chiaro e profumato.
Le applicazioni di questo buono sciroppo all’essenza di menta sono tante, una delle più interessanti ho avuto modo di sperimentarle con degli speciali baci di dama, creati diversi mesi fa e ora attualizzati e cambiati in parte per essere inseriti nel prossimo libro a cui sto lavorando.
Ma di questo ne parliamo domani.