Osservo spesso facce meravigliate e sorprese quando nel portare avanti un corso di cucina o una dimostrazione mi vedono tagliare gli alimenti o in generale maneggiare il coltello come altri strumenti tecnici.
È ovviamente comprensibile, ogni mestiere ha le sue prerogative e a volte sono anche suggestive nella loro espressione di manualità, la cucina ha poi indubbiamente un fascino tutto suo essendo espressione di attività quotidiana per tutti a prescindere che lo si faccia o meno per lavoro e professione.
Un elemento che però è comune a ogni professione (per lo meno così dovrebbe essere!) è l'ergonomia, una parola forse un po' oscura e che semplicemente non è altro che il giusto modo di porsi in senso fisico prima di effettuare un'operazione tecnica qualsiasi.
Tornando alla cucina è bene notare che il taglio degli alimenti (quella operazione che come dicevo all'inizio colpisce spesso di più chi osserva) non è solo l’atto più frequente che si effettua in cucina ma anche un punto ideale da cui partire per spiegare in concreto la corretta posizione del corpo rispetto al lavoro da eseguire.
Premessa di ogni azione è il reperimento degli strumenti adeguati, e in questo caso fondamentali sono la scelta del tagliere, molto grande, spazioso, spesso almeno 1,5 cm e il coltello.
Per i tagli generici, la maggioranza dei casi, il coltello non deve essere di dimensioni troppo piccole, deve avere una lama affilata che faciliti il lavoro e che sporga di almeno 1 cm dal manico nella parte posteriore, in modo che le dita della mano che afferrano l’impugnatura non si trovino nella condizione di toccare il tagliere ostacolando il taglio vero e proprio.
Questo deve avvenire posizionando l’alimento nella parte posteriore della lama, la più tagliente, mentre la punta appoggiata sul piano di lavoro serve da perno su cui imprimere la forza del braccio e muovere il coltello via via lungo l’asse del tagliere fino a tagliare completamente l’alimento.
Nell’ambito di questa operazione in realtà semplicissima è importante che il corpo rimanga in posizione verticale, ferma e parallela al piano di lavoro evitando di posizionarsi ai lati in maniera più o meno obliqua.
In pratica si rimane fermi e dritti e con una mano si muove il coltello, mentre con l’altra si sposta verso di esso l’ingrediente che man mano diminuisce di dimensioni.
Operando in questo modo su un tavolo proporzionato alla propria altezza si riduce la fatica, ma soprattutto si diminuisce la possibilità di sollecitare in negativo la muscolatura delle braccia, del busto e della schiena.
In poche parole si seguono regole importanti di ergonomia, quelle che sono alla base dell'abilità finale di un professionista la cui bravura è fondata sul rispetto scrupoloso di queste regole essenziali.
Le stesse spesso ignorate o non conosciute da chi sta in cucina non per professione ma semplice necessità, passionale o meno che sia!!!