Il periodo delle feste sembra fatto apposta per risvegliare tutti i sensi. Ma in particolare uno: il gusto. Compaiono dolci e delicatessen salate di tutti i tipi e per tutti i gusti. Una tentazione continua che non è facile da gestire, specie per le persone che vivono da sole, magari lontane dalla famiglia per lavoro o altro. In particolare se sono donne, secondo un recente studio condotto dall’University of California di Los Angeles (UCLA Health) che ha trovato una relazione tra solitudine e (cattive) abitudini alimentari. In effetti le feste da una parte possono aumentare il senso di solitudine e dall’altra rendere irresistibile il richiamo di dolci e cibi ipercalorici. Una “combo” abbastanza micidiale.
La ricerca: cibo, cervello e solitudine
Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha coinvolto 93 donne di età compresa tra i 25 e i 50 anni, selezionate per valutare il loro livello di isolamento sociale percepito. Attraverso questionari specifici, le partecipanti hanno risposto a domande sulla rete sociale, sui sentimenti di solitudine e isolamento e sulle loro abitudini alimentari. In base ai risultati, sono state suddivise in due gruppi: uno con alti punteggi di isolamento sociale e uno con punteggi più bassi.
Durante lo studio, le donne hanno osservato immagini di cibi dolci e salati o di oggetti non alimentari mentre venivano sottoposte alla RMI (risonanza magnetica) per monitorare l'attività cerebrale. Le scansioni hanno rivelato un'aumentata attivazione nelle aree cerebrali legate al desiderio di cibi zuccherati e una ridotta attivazione nelle aree associate all'autocontrollo. E in effetti, del tutto coerentemente, i risultati hanno mostrato che le donne più isolate tendevano ad avere una maggiore massa grassa, una qualità della dieta inferiore e comportamenti alimentari più impulsivi.
“Quando le persone sono sole o si sentono sole, questo influisce non solo su come si sentono, ma anche sul loro rapporto con il cibo,” spiega Arpana Gupta, autrice principale dello studio, nel report universitario. “La voglia di cibi poco sani aumenta e ciò può aggravare sintomi di ansia o depressione, innescando un circolo vizioso.”
Consigli per feste più serene (e meno zuccherate)
Se un po’ ci si riconosce in questa descrizione, non è il caso di preoccuparsi troppo, bensì di reagire. Ci sono tante piccole strategie che ognuno può adottare per non cadere in questa “trappola alimentare” e vivere il periodo delle feste senza rischi per la bilancia. Prendendo spunto dalle conclusioni degli autori dello studio, ne proponiamo qualcuna.
- Consapevolezza. Riconoscere che la solitudine può influire sulle scelte alimentari è già un passo avanti. Se si sente spesso il desiderio irrefrenabile di dolci, meglio fermarsi un momento e chiedersi se in realtà si sta cercando di colmare un vuoto emotivo. Che, purtroppo, non si riempie con un panettone.
- Connettersi con gli altri. Anche una telefonata con un’amica o una breve chiacchierata con un vicino possono fare la differenza. Non va sottovalutato il potere delle piccole interazioni.
- Essere indulgenti. Non colpevolizzarsi se ci si sente sole o se si ha voglia di uno spuntino dolce ma provare a gratificarsi con un altro gesto gentile, come un rilassante bagno caldo o un momento di relax con un bel libro e della buona musica mentre si sorseggia un tè speziato.
- Scegliere cibi sani e soddisfacenti. Invece di esagerare con i dolci, optare per snack nutrienti e sazianti. Come le noci e l’altra frutta a guscio. Oppure della frutta fresca golosa e diversa dal solito, che durante le feste è facilmente reperibile. Fondamentale è non andare a fare la spesa a stomaco vuoto, altrimenti il rischio di riempire il carrello di alimenti ricchi di zuccheri e grassi, ma di pronta soddisfazione, diventa altissimo…
- Muoversi! Se uscire di casa è sempre consigliabile, praticare anche un’attività fisica, come una bella passeggiata, può diventare un toccasana per l’umore e aiuta a ridurre la fame nervosa.