Uomini e cibo
Pizzate estreme? Ogni tanto si può fare!

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Un'interessante ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition parla di come reagisce il nostro metabolismo alle supermangiate. E, per capirlo, gli studiosi hanno organizzato una mega pizzata…

Ecco una sperimentazione alla quale i partecipanti sono stati ben contenti di partecipare. I ricercatori del Center for Nutrition, Exercise and Metabolism dell'Università inglese di Bath hanno reclutato un gruppo di giovani uomini sani di età compresa tra 22 e 37 anni e ha chiesto loro di mangiare pizza.  Non però di accontentarsi della solita porzione ma di andare avanti anche dopo avere raggiunto la sazietà, fino a quando ne avevano voglia e raggiungevano il punto di rifiutare un ulteriore boccone. In effetti, quando si mangia qualcosa di molto goloso o amato può capitare facilmente di ignorare il punto di sazietà.

Che succede se si mangia troppo?

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Va detto che - nonostante lo sembri - lo scopo dei ricercatori inglesi, che hanno pubblicato il loro lavoro sul British Journal of Nutrition, non era quello di mettere all’ingrasso i soggetti testati bensì di valutare le risposte dell’organismo alle sporadiche mangiate eccessive, come può accadere durante le feste natalizie o i festeggiamenti più diversi. Il professor James Betts, che ha supervisionato la ricerca, ha detto a proposito: "Sappiamo che le persone spesso mangiano oltre i loro bisogni effettivi, motivo per cui così tanti di noi lottano per gestire il peso. È perciò sorprendente che nessuna ricerca precedente avesse misurato la capacità massima di mangiare in un solo pasto per capire la reazione dell'organismo umano.”

Insomma, i ricercatori sono andati a studiare le varie risposte del metabolismo all’ingestione di cibo, valutando l’entrata delle abbondanti sostanze nutritive digerite nel flusso sanguigno, come gli zuccheri (glicemia) o i grassi. L'apporto calorico medio della “pizzata” è stato di oltre 3000 kcal per persona, con una media di circa una pizza e mezza del tipo grande (anche se c’è chi è arrivato a due pizze e mezza). Un valore che supera decisamente l’apporto calorico di un giorno per un uomo.

I risultati? Per fortuna l’eccezione non fa la regola

Nonostante avessero mangiato più del doppio del normale, i partecipanti sono riusciti a mantenere i livelli dei nutrienti in un intervallo normale. Ad esempio, la glicemia era ai livelli di un pasto normale, ciò grazie al fatto che l’insulina (ossia l’ormone rilasciato dal pancreas per controllare i livelli di zucchero nel sangue) era stata secreta il 50% in più del solito.

Passando ai grassi nel sangue (trigliceridi e acidi grassi non esterificati) questi erano solo leggermente più alti di un pasto normale nonostante i soggetti avessero consumato più del doppio dei grassi. Ciò è interessante perché ricerche precedenti avevano dimostrato che i lipidi nel sangue aumentano in modo proporzionale a seconda dei pasti.
Riguardo all'appetito e al tono dell’umore relativi al test, i partecipanti dopo quattro ore si sentivano assonnati e hanno riferito di non voler mangiare nient'altro, neanche cibi dolci. Una reazione, quella di non desiderare alimenti dolci, da una parte sorprendente perché i centri di ricompensa nel cervello sono sempre pronti “a fare un po’ di spazio per il dessert”.

Secondo gli autori dello studio, questi risultati mostrano che se una persona sana ogni tanto si arrende al cibo, il suo metabolismo fa fronte e non si verificano conseguenze immediate e negative. Ovviamente il discorso cambia se l’eccezione diventa la regola (ma questo lo sapevano già). Infine, i ricercatori riconoscono che il loro test ha coinvolto solo giovani uomini sani e perciò hanno in programma di studiare se effetti simili sono evidenti nelle donne,  per le persone in sovrappeso o anziane. Quasi quasi mi offro volontaria, però la pizza me la porto dall’Italia 😊.

Pizzate estreme? Ogni tanto si può fare! - Ultima modifica: 2020-08-19T08:45:54+02:00 da Barbara Asprea

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