Che le gestanti debbano astenersi il più possibile dal bere alcolici è cosa nota. E anche che nei mesi precedenti, quando ancora si cerca la gravidanza, l’ideale sarebbe seguire una dieta salutare in grado di garantire le sostanze nutritive indispensabili per lo sviluppo del bambino, come l’acido folico, ad esempio.
Al contrario, le abitudini alimentari del futuro papà non vengono molto considerate. Finalmente questa ricerca pubblicata sull'European Journal of Preventive Cardiology, ossia la rivista dell’European Society of Cardiology va in controtendenza sottolineando per la prima volta l’importanza del ruolo paterno (e non solo quello materno, come al solito).
"Bere da aspiranti genitori può essere considerato un comportamento pericoloso che non solo può aumentare la possibilità che il bambino nasca con un difetto cardiaco, ma anche danneggiare la salute dei genitori stessi", sostiene Jiabi Qin l'autore principale dello studio della Central South University di Changsha in Cina.
I ricercatori hanno analizzato gli studi scientifici pubblicati dal 1991 al 2019, selezionandone 55 che presentavano quasi 42mila bambini con cardiopatia congenita e quasi 300mila. L'analisi ha mostrato una relazione tra bere alcolici dei genitori e malattie cardiache congenite. "Abbiamo osservato un rischio progressivamente crescente di malattie cardiache congenite all'aumentare del consumo di alcol da parte dei genitori. La relazione non era statisticamente significativa alle quantità inferiori", spiega il dr. Qin. In altre parole, chi beve poco e in modo non abituale può stare tranquillo perché non è stata trovata nessuna relazione con la salute dei nascituri.
Il rischio c’è se i drink aumentano
In effetti, per i padri bere alcolici tre mesi prima della gravidanza, o durante il primo trimestre, era associato a un rischio aumentato del 44% di malattie cardiache congenite dei figli (del 16% nel caso delle madri) rispetto ai genitori che non assumevano alcolici.
In particolare, nei futuri padri bere cinque o più drink al giorno era correlato a una probabilità maggiore del 52% di causare danni cardiaci al bebè (e del 16% per le donne). Tuttavia, non è stata individuata una soglia “sicura”, perché la ricerca effettuata è stata un’analisi di dati già raccolti e saranno necessari ulteriori ricerche in futuro per saperne di più.
Cosa consigliano gli studiosi?
Secondo i ricercatori, quando le coppie cercano un bambino, per non correre rischi gli uomini non dovrebbero consumare alcolici per almeno sei mesi prima della fecondazione, mentre le donne dovrebbero interrompere l'alcol già un anno prima la gravidanza (e anche durante, ovviamente).
Una condizione non rara
Le malattie cardiache congenite sono i difetti di nascita più comuni, con circa 1.350.000 bambini colpiti ogni anno. Queste condizioni possono aumentare la probabilità di malattie cardiovascolari nel corso della vita, anche dopo un trattamento chirurgico, e sono la principale causa di morte perinatale. L'alcol è un teratogeno noto ed è stato associato a disturbo dello spettro alcolico fetale (FASD). Circa un bambino su quattro con FASD ha una cardiopatia congenita, indicando che l'alcol potrebbe anche essere implicato in questi disturbi.