Dopo la mozzarella e gli spinaci, continuiamo con l'ananas questa panoramica sui luoghi comuni degli alimenti considerati particolarmente dietetici. Questo frutto tropicale è una buona fonte di vitamina C (17 mg/100 g) e di manganese (secondo dati americani, 100 g soddisfano il 73% del fabbisogno di questo oligoelemento, cofattore essenziale di molti importanti enzimi con azione antiossidante) ma, sfortunatamente, non svolge alcuna azione nei confronti dei grassi. Il luogo comune sul fatto che faccia dimagrire è legato al contenuto di bromelina, una sostanza ricca di enzimi proteolitici (che, cioè, smontano le proteine favorendone la digestione), utile perciò non solo per digerire meglio ma anche per ridurre gonfiori, edemi e stati infiammatori. In fitoterapia esistono, infatti, numerosissimi rimedi a base di bromelina. Ma questa molecola, è importante sottolineare, non è presente nella polpa del frutto ma solo nel gambo dell’ananas, ovvero quella parte centrale dura che normalmente (purtroppo) viene scartata. Per approfittare dell’azione antinfiammatoria e curativa della bromelina (oltre a non scartare il gambo, ovviamente), si consiglia di mangiare l’ananas lontano dai pasti, altrimenti i suoi enzimi vengono utilizzati principalmente nei processi digestivi.