Salute a tavola
La bellezza della melagrana


Lo sapevate che i suoi chicchi color rubino si chiamano arilli? E perché non può mancare dalle tavole di questo periodo dell’anno? Ecco qualche curiosità su questo magnifico frutto, comprese le notevoli qualità nutrizionali e qualche suggerimento per sfruttarla al meglio

Grazie alla sua ricchezza di grani rossi ha da sempre rivestito un significato simbolico legato alla fecondità. Originaria della Persia, era un frutto presente nei rituali di adorazione zoroastriani. Nella mitologia greca e romana, pianta e frutto erano sacri perché amati da Venere e Giunone. Per i buddisti, simboleggiava l'immortalità dell'anima e la perfezione della natura. Insieme a ulivi, datteri e fichi, il melograno è uno dei quattro alberi sacri per l'Islam. Insomma, non ci dobbiamo stupire se la melagrana è entrata di diritto nei menu delle feste natalizie e di fine anno come alimento benaugurante per periodi più prosperi e fecondi.

Amica del benessere

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La melagrana è particolarmente ricca di antiossidanti come i polifenoli, contiene numerosi minerali e oligoelementi (dal potassio al magnesio, dallo zinco al selenio) e vitamine quali quelle del gruppo B, la K, la E e la C). E poi anche fibre, grazie ai tanti semini: 100 g ne contengono 4 g, tanto per un frutto. Insomma, il profilo nutrizionale della melagrana la rende particolarmente indicata da consumare durante la stagione invernale. Da segnalare la presenza di acido ellagico, presente nelle bacche e nella frutta a guscio, una sostanza antiossidante alla quale vengono attribuiti tantissimi effetti salutari.  Dal miglioramento delle performance del nostro cervello all’effetto protettivo sul sistema cardiovascolare ma anche sull’epidermide esposta al sole. Insomma, la melagrana, grazie alla combinazione di antiossidanti, vitamine e minerali ha un effetto antinfiammatorio, protettivo e che contrasta l’invecchiamento cellulare.

Come usarla in cucina?

I suoi chicchi succosi detti arilli, si possono sgranocchiare tal quali o aggiungere a macedonie di frutta o anche insalate miste, oppure si possono spremere ottenendo un fantastico succo: ma in questo caso si perdono molte fibre però. In cucina magari possiamo prendere ispirazioni dei cuochi di corte che nel Medioevo aggiungevano il suo succo agli stufati o alle salse o, ancora, utilizzavano la spremuta di melagrana al posto dell’aceto grazie al suo leggero gusto asprigno. Infine, teniamo anche presente che i suoi chicchi si possono congelare per 3-4 mesi (gli antiossidanti polifenoli reggono bene il gelo) e poi usati al bisogno per aggiungere salute e gusto in frullati, le ricette salate più varie e anche in pasticceria, per colorare e decorare le crostate o le creme di frutta, ad esempio.

 

 

La bellezza della melagrana - Ultima modifica: 2020-12-24T08:48:46+01:00 da Barbara Asprea

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