Diete e dintorni
Distrarsi mangiando non è una buona idea

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Se avete la sensazione di stare ingrassando, o comunque di mangiare in modo disordinato, e non capite perché, un nuovo studio ha individuato una possibile causa nella distrazione. Un meccanismo molto comune che può essere utile riconoscere e modificare, a tutto vantaggio della linea e del benessere

Mangiare, si sa, oltre che una necessità è anche un piacere della vita. E come tale non sempre è facile da tenere sotto controllo, specie quando si vivono momenti difficili emotivamente o stressanti e il cibo diventa un rifugio dal quale trarre un po’ di appagamento e protezione. Sono meccanismi del tutto naturali che però possono facilmente portare al sovrappeso quando mangiare diventa la reazione più frequente a ogni difficoltà che la vita presenta.

Tuttavia questa ricerca di gratificazioni – che non riguarda solo il cibo ma anche tutte le attività piacevoli – in certi casi può risultare molto meno soddisfacente di quanto si desidera, provocando una condotta alimentare, o di vita, disordinata e alla continua ricerca dell’appagamento mancato. È il caso di quando a tavola ci si distrae facendo altro, come seguire i social sullo smartphone, senza fare più caso al cibo che si sta mangiando. A questo interessante argomento è dedicata una recentissima ricerca dall'American Psychological Association (APA) pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology.

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Gli effetti della distrazione

Due i concetti base di questa ricerca, ossia distrazione e consumo cosiddetto edonico, basato cioè sul bisogno di provare emozioni che fanno sentire bene pur non essendo sempre necessarie. "In un dato giorno, una persona può trarre grande piacere da una o più di queste attività, ma spesso le persone consumano più beni edonistici di quanto desiderano o di quanto fa loro bene", afferma l'autore principale dello studio Stephen Lee Murphy, nell’articolo di presentazione dell’APA.

A pranzo col videgioco

Il team di psicologi, per comprendere meglio il ruolo della distrazione nel consumo considerato eccessivo, ha condotto un esperimento coinvolgendo 122 partecipanti, per la maggioranza donne fra i 18 e i 24 anni. Ai partecipanti è stato domandato, prima del pranzo, quanto si aspettavano fosse gratificante il momento del pasto. Quindi è stato chiesto di pranzare in una delle tre condizioni: nessuna distrazione; distrazione moderata (guardando un video): distrazione elevata (giocando al classicissimo Tetris). Dopo il pasto, i volontari hanno riferito il loro effettivo grado di soddisfazione, le quantità consumate di cibo nonché il desiderio di ulteriori gratificazioni, per esempio spuntini nel seguito della giornata.

Da quanto detto non stupisce che i partecipanti “distratti” abbiano riportato un minor grado di soddisfazione dal pranzo, che in più e risultato associato a un aumento degli spuntini successivi e a un desiderio più generale di ulteriori gratificazioni. Effetti che, come è facile comprendere, se ripetuti facilitano l’aumento di peso. Ma oltre agli spuntini eccessivi, non è un mistero che mangiare davanti alla TV venga da tempo considerata un’abitudine ingrassante proprio perché si tende a mangiare di più, ignorando anche il senso di sazietà.

"Il consumo eccessivo spesso deriva da una mancanza di autocontrollo", ha affermato Murphy. "Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che questo consumo eccessivo può spesso essere spinto dal semplice desiderio umano di raggiungere un certo livello di divertimento grazie un'attività. Ma quando la distrazione si mette in mezzo, è probabile che si cerchi di compensare consumando sempre di più."

I ricercatori ritengono che questo effetto, che hanno chiamato “compensazione edonica”, si possa applicare anche ad altre attività, oltre che al mangiare. Ad esempio, chi si distrae mentre guarda un film è più probabile che si impegni in ulteriori consumi edonici (ad esempio, controllando i social media) per compensare un minore piacere dell’attività originale. Una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta.

Mangiare con tutti i sensi

Insomma, nutrirsi mentre si è con la testa altrove priva dell'opportunità di apprezzare ciò che si sta degustando, mentre stimolare tutti i sensi facendo attenzione ai sapori, ai vari profumi, alle consistenze e ai colori di ciò che si ha nel piatto, esercita quell’effetto appagante che un vero pasto dovrebbe avere.

In conclusione, grazie a questa ricerca ancora una volta risalta quanto sia importante recuperare un rapporto sereno con la tavola, godendo pienamente il momento dei pasti. Cosa più facile a dirsi che a farsi in questi tempi, ma almeno ci si può provare, no?

 

Distrarsi mangiando non è una buona idea - Ultima modifica: 2024-05-31T15:06:19+02:00 da Barbara Asprea

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