Esiste uno stretto rapporto tra l’ingestione di cibi ricchi di carboidrati e lo stimolo della fame o la sensazione di sazietà. Come è noto, dopo qualche ora di digiuno si verifica il cosiddetto calo degli zuccheri, ossia la glicemia sanguigna si abbassa per esaurimento delle scorte. Il nostro corpo ci segnalerà con lo stimolo della fame (ma anche con debolezza o capogiri) che è ora di sedersi a tavola. Dopo mangiato, il glucosio derivato alla digestione dei carboidrati farà risalire notevolmente la glicemia, che verrà riportata ai livelli normali dall’ormone insulina. È ormai stato accertato che una eccessiva produzione di insulina facilita la formazione di grasso corporeo e che è consigliabile evitare i repentini rialzi (e conseguenti abbassamenti) glicemici provocati dai dolci. In pratica: preferite i carboidrati complessi e integrali che muovono meno la glicemia; evitate di mangiare dolci a digiuno ma, se volete gustarli, che sia sempre a fine pasto; un frutto alla fine di un pasto leggero aumenta il senso di sazietà; al mattino il nostro corpo ha bisogno di zuccheri (senza eccedere), mentre la sera meglio evitare i dessert (è più facile che si trasformino in grassi).