Starnuti a raffica, naso congestionato, prurito alle mucose di naso, bocca e gola, congiuntivite, disturbi del sonno e anche asma nei casi più seri. Sintomi molto fastidiosi e ben noti a chi soffre di allergia ai pollini, detta anche pollinosi o rinite allergica stagionale.
In linea generale, come vedrete sono due gli approcci che si possono tentare a tavola: da una parte abbassare lo stato infiammatorio generale scegliendo alimenti “puliti”, poco allergizzanti, riducendo allo stesso tempo quelli infiammatori; dall’altra aiutare le difese naturali a lavorare meglio.
Cinque consigli per alleviare i sintomi allergici
1. Pensate alla salute della flora. Esiste un link tra allergie e microbioma, ossia il complesso ecosistema di microrganismi che vivono nell'intestino. Un interessante studio pubblicato su Nature Medicine nel giugno del 2019 ha accertato che un microbioma intestinale alterato può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo di allergie alimentari già nei bambini. Gli studiosi hanno identificato non solo specie di batteri che proteggevano i piccoli dalle allergie alimentari ma anche un'associazione tra cambiamenti nella flora, sviluppo di allergie e risposta immunitaria alterata. Un altro lavoro pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition aveva rilevato l’efficacia della somministrazione di alcuni probiotici che erano riusciti a migliorare i sintomi della rinocongiuntivite allergica e della qualità della vita dei soggetti con allergie stagionali.
2. Attenzione alle allergie incrociate. Secondo l’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI) trascurare gli incroci tra pollini e alimenti è uno dei cinque errori da non fare se si soffre di allergie stagionali. In effetti molte persone con allergie stagionali soffrono anche di allergie orali. Si verifica una reazione crociata tra il polline e alcune sostanze proteiche presenti in frutta, verdura e frutta a guscio. Ad esempio, se siete allergici alle betulle, potreste avere una reazione a sedano, ciliegie o mele. Se lo siete alle graminacee, badate a pomodoro, melone, anguria, arancia, kiwi, frumento. Il trucco è capire quale cibo stia causando sintomi allergici a livello orale ed evitare di mangiarlo al naturale (ma per fortuna talvolta basta sbucciare un frutto o scottarlo per neutralizzarne l’azione).
3. Riducete i cibi a rischio. Ci sono alimenti che possono aumentare una condizione infiammatoria in grado di peggiorare la sintomatologia. Per alcune persone, ad esempio, sono i prodotti ricchi di additivi (coloranti, conservanti) che possono facilitare reazioni cosiddette pseudoallergiche. Un’altra classe - che può essere sensato non mangiare spesso o in gran quantità durante i mesi primaverili - è quella degli alimenti che contengono istamina. È uno dei mediatori delle reazioni infiammatorie allergiche e la sua liberazione provoca la maggior parte dei sintomi. Questa sostanza si trova in molti cibi (formaggi fermentati, salame, pesci conservati, spinaci, pomodoro, vino) ed esistono alimenti (detti istamino-liberatori) in grado di indurne, appunto, la liberazione in circolo (ad esempio cioccolato, fragole, frutta esotica, arachidi, crostacei, carne suina).
4. A tutta vitamina. Seguendo la nota regola delle 5 porzioni al giorno, cercate di assumere tutti i giorni alimenti ricchi di antiossidanti (la quercetina della cipolla, ad esempio, sembra avere un azione antistaminica) e di vitamine, in particolare della C, dalla specifica azione antiallergica. Soddisfare tutti i giorni con frutta e verdura fresche il fabbisogno di vitamina C potrebbe già risultare efficace per attutire i sintomi della rinite primaverile. Quindi via libera ad arance, pompelmi, limoni, peperoni…
5. Provate con questi. Ecco, infine, alcuni alimenti nei quali la ricerca scientifica ha scoperto proprietà antinfiammatorie utili anche per contrastare i fastidiosi sintomi della pollinosi.
Zenzero. Rimedio naturale comunemente usato contro la nausea, lo zenzero possiede proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. In uno studio su animali pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry la sua somministrazione ha ridotto i sintomi allergici.
Curcuma. Come è noto, il suo principio attivo, la curcumina, è collegata alla riduzione dei sintomi infiammatori e potrebbe, quindi, servire per diminuire le classiche manifestazioni allergiche. Anche in questo caso per ora le conferme positive arrivano da studi su animali come quello pubblicato su Molecular Nutrition and Food Research nel quale la somministrazione di curcumina ha ridotto le reazioni allergiche della pollinosi. Sia fresca che secca, il consiglio a tavola è di associarla al pepe per aumentarne la biodisponibilità.
Pesci grassi e frutta a guscio. Si pensa che le proprietà antinfiammatorie degli acidi grassi omega 3, tipici dei pesci e della frutta a guscio, potrebbero rafforzare la resistenza alle allergie, riducendo i disturbi delle vie respiratorie. Uno studio di qualche anno fa uscito sull’European Journal of Clinical Nutrition aveva scoperto che più acido eicosapentaenoico (EPA, un tipo di omega 3) si trovava nel sangue dei soggetti testati e più si riducevano i sintomi da rinite allergica.