Prevenzione a tavola
Con più cereali integrali calano girovita, pressione e glicemia

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Non è mai troppo tardi per giovarsi degli effetti salutari e protettivi dei chicchi integrali, come conferma questa ricerca pubblicata sul Journal of Nutrition che ha analizzato gli effetti del loro consumo su migliaia di persone dai 50 anni in su

Circonferenza della vita, ipertensione e glicemia alta: come è noto sono tre fattori, che se fuori controllo, aumentano la possibilità di andare incontro a malattie cardiocircolatorie (e non solo). Ebbene, un’equipe di ricercatori USA della Tufts University ha voluto indagare su come l'assunzione prolungata di cereali integrali - oppure raffinati – potesse avere influito non solo su questi tre fattori di rischio di malattie cardiache ma aggiungendo anche i livelli di colesterolo e di trigliceridi. Pubblicando i risultati del loro lavoro sul Journal of Nutrition.

Va detto che il loro lavoro è stato quello di analizzare i dati di uno studio di popolazione che si è tenuto in USA per circa 18 anni (Framingham Heart Study Offspring Cohort) con l’obiettivo di valutare i fattori di rischio a lungo termine per le malattie cardiache. Sono stati valutati i dati di 3.100 partecipanti  e con un’età media di 50 anni all'inizio della raccolta dei dati.

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5 fattori di rischio e 4 classi di consumo

Il team di ricerca ha confrontato i cambiamenti nei cinque fattori di rischio, su intervalli di quattro anni, in quattro categorie di assunzione di cereali integrali, che andavano da meno di mezza porzione al giorno a tre o più porzioni al giorno. Secondo le Linee guida dietetiche USA, la quantità raccomandata di cereali integrali è di tre o più porzioni al giorno. Un esempio di porzione americana è una fetta di pane integrale, mezza tazza di fiocchi d'avena o mezza tazza di riso integrale (per info: una tazza di riso crudo equivale a 150 g, una tazza di riso cotto 80 g). Si tratta, quindi di dosi abbastanza piccole, compatibili con un’alimentazione normale.

I risultati principali

I ricercatori hanno valutato la situazione dei partecipanti con intervalli di quattro anni.

  1. Circonferenza della vita. Riguardo alla larghezza del girovita, nei bassi consumatori di chicchi integrali questa è aumentata in media di oltre 2,54 cm (almeno un pollice), mentre negli “alti” consumatori l’aumento è stato più contenuto equivalente a circa mezzo pollice (1,2 cm).
  2. Zuccheri nel sangue e pressione. Gli aumenti medi dei livelli di glicemia sanguigna e della pressione erano maggiori nei partecipanti a basso consumo rispetto a quelli ad alto consumo. Un dato che concorda con la larghezza della circonferenza vita che indica la presenza di grasso viscerale, collegato con i disturbi del metabolismo.
  3. Consumo di cereali raffinati. I ricercatori sono andati a vedere l’evoluzione degli stessi cinque fattori di rischio (ogni quattro anni) però in chi mangiava solo cereali raffinati (pasta, pane bianco & Co.), dividendoli in quattro categorie di assunzione di cereali raffinati, che andavano da meno di due porzioni al giorno a più di quattro porzioni. Ebbene, qui i risultati sono praticamente invertiti rispetto ai cereali integrali: una minore assunzione di cereali raffinati ha portato a un minore allargamento del punto vita, nonché a un maggiore calo dei livelli di trigliceridi per ogni periodo di quattro anni.

Le virtù dei chicchi integrali

"Ci sono diversi motivi per cui i cereali integrali possono funzionare per aiutare le persone a mantenere il girovita e ridurre i fattori di rischio. La presenza di fibre alimentari contribuisce con il loro effetto saziante, poi il magnesio, il potassio e gli antiossidanti possono contribuire ad abbassare la pressione sanguigna. Le fibre solubili, in particolare, hanno un effetto benefico sui picchi di glicemia dopo i pasti”, sottolinea Caleigh Sawicki della Tufts University. In effetti, i cereali integrali hanno uno strato esterno ricco di fibre e anche una piccola parte interna (il germe) ricca di vitamine del gruppo B, antiossidanti e piccole quantità di grassi sani. La raffinazione rimuove questi componenti ricchi di nutrienti, lasciando solo un cereale ricco di amido.

"I nostri risultati suggeriscono che mangiare cibi integrali come parte di una dieta sana offre benefici per la salute oltre ad aiutarci a perdere o a mantenere il peso con l'avanzare dell'età. In effetti, questi dati suggeriscono che le persone che mangiano più cereali integrali sono meglio in grado di mantenere il loro glicemia e pressione sanguigna nel tempo. Gestire questi fattori di rischio con l'avanzare dell'età può aiutare a proteggere dalle malattie cardiache", conclude Nicola McKeown, autore senior della ricerca. E come dargli torto?

Con più cereali integrali calano girovita, pressione e glicemia - Ultima modifica: 2021-08-19T07:51:33+02:00 da Barbara Asprea

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