Originarie dell’America centrale, le patate dolci (o, per meglio dire, patate americane o batate) sono giunte in Europa insieme ad altri ortaggi del Nuovo Mondo, pur appartenendo a una famiglia botanica diversa da quella delle comuni patate. Fino a pochi anni fa erano solo un prodotto di nicchia, ma oggi, ormai, le abbiamo sdoganate e la loro popolarità è in crescita esponenziale. Complice l’arrivo in Italia di molte aziende che le coltivano, ma non solo.
Le varietà più diffuse sono quelle a polpa arancione, dal sapore a metà tra patata e zucca o quelle a polpa bianca, che ricordano, per sapore, le castagne. Il loro gusto naturalmente dolce, la versatilità nelle preparazione e la reputazione healthy le hanno rese protagoniste di ricette, libri di cucina e social media. Ma quanto c’è di vero nella loro fama salutare?
Le mille proprietà delle patate dolci
Domanda numero uno: la patata dolce è un tubero o una radice? Detta anche americana o batata, la patata americana non è un tubero vero e proprio, ma una radice tuberosa, ossia un’altra specie botanica. Delicata, incredibilmente versatile in cucina e dalle proprietà organolettiche e nutrizionali che le sono valse il titolo di vegetale più salutare del mondo secondo il CSPI-Center of Science in the Pubblic Interest.
Ricche di vitamine, sali minerali, e carotenoidi; con zero grassi, poche calorie, e un indice glicemico dimezzato rispetto alle classiche patate, sono alleate ai fornelli e dell’organismo. Ecco come utilizzarle in cucina, e perché sono così portentose per il nostro benessere.
Sfatiamo qualche mito
Le patate dolci sono meno caloriche? Sì, ma di poco. Le patate dolci forniscono circa 86 kcal per 100 g, le comuni 72: una differenza minima.
Le patate dolci anno più antiossidanti? Sì. Le varietà arancioni sono ricchissime di beta-carotene, mentre quelle viola contengono antociani, entrambi potenti antiossidanti. Le patate comuni ne hanno meno.
Le patate dolci hanno un indice glicemico più basso? Non proprio. L’IG è simile o solo leggermente più basso. Conta molto il metodo di cottura: forno o vapore lo mantengono più stabile; bollitura e purè lo alzano. Da ricordare anche che le patate – dolci o comuni – consumate intere e con la buccia migliorano l’impatto glicemico, e che abbinarle a verdure ricche di fibre lo riduce ulteriormente.
Le patate dolci sono più nutrienti? È un pareggio. Le patate dolci hanno più fibre e beta-carotene; le comuni sono più ricche di potassio, vitamina C e folati.
Le patate dolci sono più “dietetiche”? Dipende. Le calorie sono simili, e se cucinate male (fritte, troppo condite) l’effetto sulla linea non cambia. Un piccolo vantaggio però c’è: la presenza di fibre che aumenta la sazietà.
La versatilità assoluta delle patate dolci
Le patate dolci – soprattutto quelle arancioni – sono ingredienti estremamente duttili: ricordano la zucca per versatilità, ma hanno una consistenza più cremosa e compatta che le rende ideali tanto nei piatti salati quanto in quelli dolci. Abbinamenti riuscitissimi? Spezie, crucifere, porri, legumi e persino cioccolato, che con loro crea contrasti irresistibili.
Perché provare ora le patate dolci? Perché si sposano alla perfezione con ortaggi invernali: provatele a cubetti con barbabietole, carote e sedano rapa, prima al vapore e poi in padella con spezie. Oppure in un purè alternativo con finocchi e scalogno rosolato. Certo, anche crude funzionano: grattugiate e mescolate a radicchio o indivia con un dressing all’arancia. Sono ottime marinate per spiedini con scamorza o tofu affumicato e perfette nelle focaccine, aggiunte all’impasto per morbidezza e colore.
Le patate dolci dai primi piatti al dessert
Nelle zuppe speziate si combinano bene con finocchi, porri, carote e curry, cannella o garam masala, ma sono deliziose anche con crucifere e funghi porcini in minestroni ricchi e ideali per gnocchi e lasagne: in alternativa alle patate comuni, nelle lasagne diventano veri e propri “strati” vegetali.
Se cercate secondi ricchi e golosi a base di patate dolci dovete sapere che in forno danno il meglio: in frittate con cipolle rosse, ripiene di caciocavallo o in millefoglie con hummus ed erbe. Oppure sono perfette come crostoni: rondelle cotte al forno e gratinate con broccoletti e mozzarella e anche come toast senza pane, grigliate e farcite con funghi e formaggio.
Ma è nei dessert che le patate dolci rivelano il loro lato migliore. La loro dolcezza naturale le rende perfette per dolci semplici ma sorprendentemente golosi. In creme al cucchiaio per esempio, frullate con latte (vaccino o vegetale), spezie e frutta come banana o cachi o in frittelle sottili, immerse in una pastella leggera e profumate alla cannella o vaniglia. Persino come base per rotoli al cioccolato o tartufini energetici con cacao, frutta secca, miele o sciroppo d’acero.
Dalla colazione al dessert, passando per primi, contorni e secondi, le patate dolci si rivelano un ingrediente sorprendente e completo. Non più solo una moda, ma una presenza stabile nella cucina moderna. Perfette per chi ama sperimentare, cercando gusto, colore e un tocco naturalmente dolce. Per sperimentare, ecco 5 ricette da provare!




