Pesto: capire la qualità dall’etichetta (oppure farlo bene a casa)

Ecco quali voci cercare sulla vaschetta o sul barattolo del pesto confezionato, che sia fresco o a lunga conservazione, sia convenzionale che bio, e i trucchi per ottenere un buon pesto casalingo in pochi minuti

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Il pesto è allo stesso tempo ricetta regionale e vanto nazionale, ormai famosissimo in tante parti del mondo. Ingrediente salva cena, è davvero molto amato, che sia con o senza aglio. La sua ricetta è, allo stesso tempo, semplice e codificata per quanto riguarda le proporzioni tra gli ingredienti e la loro qualità.
Nell’episodio del podcast, Venetia Villani, giornalista e tecnologa alimentare, offre spunti e
suggerimenti per capire se il prodotto che stiamo acquistando è di qualità alta, media o bassa.

La quantità di basilico, il tipo di olio e di formaggi, l’uso o meno dei pinoli: vengono insomma forniti tutti gli elementi per poter fare un confronto tra quanto offre il banco frigo o lo scaffale del negozio, acquisendo così una capacità di analisi che permette di capire e scegliere il meglio quando si vuole acquistare un barattolino di questa salsa tradizionale.

In conclusione, una serie di trucchi e suggerimenti per ottenere velocemente, con il tritatutto o il frullare, un pesto che risulti il più possibile simile a quello prodotto con mortaio e pestello, come da tradizione.

 

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Pesto: capire la qualità dall’etichetta (oppure farlo bene a casa) - Ultima modifica: 2022-05-25T07:42:14+02:00 da Venetia Villani

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