Ce lo dicono Tik Tok, Instagram e le previsioni statunitensi per il 2023: i sottaceti tornano alla carica come alimento di tendenza, sotto una veste insolita e creativa. Al grido di "everything pickled" i social più gettonati per spargere il verbo delle novità gastronomiche si stanno popolando di ogni sorta di esperimento che vede protagoniste le verdure "pickled", ovvero conservate sotto aceto, in particolare nella versione agrodolce (in una soluzione di acqua, aceto, zucchero e sale).
La nuova frontiera gastronomica delle verdure sottaceto
Che piega sta prendendo la nouvelle vague della verdura "pickled"? In parte si tratta di creazioni quantomeno discutibili che vedono protagonisti i cetrioli sottaceto: dal gelato ai dolci, come cupcake, torte e cotton candy. Dall'altra ci si allena con l'anti-spreco e il salva-tempo: avete mai pensato di utilizzare la salamoia per condire l'insalata o per insaporire l'hummus fatto in casa? Al supermercato, invece, fanno capolino le edizioni limitate o le novità assolute che riguardano gli snack confezionati, basta che il sottaceto c'entri: patatine, salatini e pop corn, ma anche creme spalmabili per farcire toast e panini.
La differenza tra sottaceti con aggiunta di aceto e verdure fermentate
Alla vista si somigliano e, in parte, anche al morso. Ma le verdure sottaceto classicamente intese sono diverse dalle verdure fermentate. Le prime sono più acide perché immerse e/o fatte bollire nell'aceto, mentre le seconde sono leggermente acidule grazie all'azione dell’acido lattico prodotto durante la fermentazione. Dal punto di vista sostanziale le conserve e i sottaceti con aggiunta di aceto vengono trattati ad alte temperature per rendere il prodotto sterile ed eliminare la presenza di fermenti e di patogeni indesiderati. Al contrario le verdure fermentate lavorano servendosi dei microrganismi "buoni", come i batteri dell'acido lattico, che rendono l'ambiente inospitale per i patogeni, pur mantenendo l’alimento “vivo” e capace di favorire la salute del microbiota intestinale, aumentandone la diversità e riducendo i processi infiammatori.
5 idee furbe per utilizzare i sottaceti e gli ortaggi fermentati in cucina
La giardiniera di verdure, servita come entrée, non è l’unico modo per pasteggiare con i sottaceti, ecco cinque soluzioni insolite e molto gustose.
Preparare un'insalata di sottaceti
A volte il secondo piatto svuota-dispensa ha bisogno di brio. Se avete a disposizione una confezione di tonno in scatola o poco altro, puntate tutto sul contorno: un'insalatina di sottaceti (cetrioli, carote e peperoni) smorzata dal finocchio fresco mondato sottile e condita con un dressing allo yogurt. Per renderla più sostanziosa, aggiungete delle patate cotte al vapore.
Fare un panino di sottaceti
Niente affettato, i protagonisti sono i sottaceti. Grigliate le verdure in agrodolce più consistenti e "carnose", come i cetrioli e le carote, e stratificateli all'interno delle fette di pane assieme a dell'uovo sodo, oppure al formaggio spalmabile. Il tocco in più? Della frutta secca tostata in padella.
Spalmare i sottaceti
Un patè di legumi e verdure sottaceto può salvare il pasto. Viene in soccorso al pane caldo per un aperitivo improvvisato ma può diventare anche un condimento per la pasta, allungato con un po' di acqua di cottura. Si prepara semplicemente frullando i legumi prescelti (sono ottime le lenticchie!) con le verdure sottaceto, una manciata di noci o di anacardi tostati per donare cremosità, un po' di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e del prezzemolo fresco.
"Bruschettare" i sottaceti
Le bruschette di sottaceti sono più sfiziose di quanto si possa immaginare. È sufficiente adagiare sul pane grigliato e strofinato con l'aglio un trito sottilissimo di sottaceti, aggiungere un filo d'olio extravergine di oliva e un tocco fresco, ad esempio del basilico tritato. Buone 365 giorni l'anno, sono pronte in un attimo.
Friggere!
Avete mai provato le chips di cetriolini in agrodolce? Tagliateli a rondelle non troppo sottili e asciugatele con un panno pulito perché perdano l'eccesso di liquido. Intingetele in una pastella di acqua e farina e poi ripassatele nel panko (il pangrattato giapponese preparato con la mollica del pane bianco) insaporito con gli aromi preferiti. Un tuffo nell'olio alla giusta temperatura ed il gioco è fatto.
