Pochi ingredienti ma buoni, che danno vita a un dessert saporito e gustoso, ottimo sia appena sfornato che freddo. Le protagoniste principali della ricetta sono, ovviamente, le pesche, che vanno scelte grandi, mature e succose. Poi seguono gli amaretti, che possono essere del tipo morbido oppure secco, e le mandorle dolci (tradizionalmente, se ne aggiungeva qualcuna amara o anche qualche armellina di pesca, per aggiungere profumo). Infine zucchero e un tocchetto di burro, utile per legare e donare una consistenza vellutata.
Le varianti non mancano
Alcuni preferiscono utilizzare altri biscotti al posto degli amaretti: perfino Pellegrino Artusi, nella sua “Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” propone una versione che impiega nel ripieno i savoiardi, assieme a canditi tritati finissimi. Molte varianti impiegano un uovo (o solo il tuorlo) per arricchire e legare maggiormente la farcitura. Al giorno d’oggi, la maggior parte delle ricette colorano il ripieno delle pesche con cacao amaro o cioccolato fondente sminuzzato, ma sicuramente le versioni più antiche non li riportano, poiché risalgono a quando questi ingredienti non erano diffusi in Italia. La maggior parte delle ricette, in particolare quelle che non impiegano uova, prevedono sovente una spruzzata di vino o liquore per ammorbidire e profumare il ripieno. Il più utilizzato è il dolce moscato, seguito da vino bianco oppure rum. In cottura l’alcol evapora e ne rimane solo la traccia aromatica, ma se preferite potete sostituirlo con semplice succo di pesca. Specie se a tavola siedono anche bambini.
Così sono perfette
Che varietà scegliere?
Tradizionalmente vengono consigliate le pesche dette spaccatelle, ma in linea generale vanno bene tutte le varietà grandi, sia gialle che bianche, con la polpa succosa. L’importante è che siano ben mature per risultare più saporite, ma non troppo morbide per evitare che si disfino mentre cuociono.
Con la buccia o senza?
La versione che vi presentiamo prevede di lasciarla, ma se non la gradite potete eliminarla agevolmente tuffando le pesche per 30-60 secondi in acqua bollente. Questo suggerimento è valido anche se le pesche non fossero sufficientemente mature o tenere, poiché aiuta a rendere la polpa un po’ più morbida da scavare e lavorare.
Come accompagnarle?
Anche se sono squisite già così, potete servirle con uno zabaione al moscato, oppure con una pallina di gelato alla crema, allo zabaione o, ancora, al cioccolato.
Adesso non vi rimane che prepararle!