Ricette della tradizione
Facciamo due chiacchiere?

Foto di Luca Colombo
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Dolci popolari di questo periodo dell'anno, le chiacchiere ancora oggi in tanti preferiscono prepararle secondo la ricetta di casa, nelle mille versioni regionali

A seconda della zona vengono chiamate chiacchiere, bugie, frappe, sfrappole, cenci, galani, crostoli, e anche gasse, lattughe, intrigoni o maraviglias… Croccanti strisce di pasta zuccherata, sono il dolce più noto e diffuso del Carnevale italiano. L’origine comune è indiscutibile e risale all’epoca romana: i frictilia, dolci tradizionalmente preparati in febbraio per celebrare i Saturnali, la festività dedicata a Saturno, dio dell’agricoltura e dei raccolti, celebrato con un periodo di grandi festeggiamenti e libagioni. Dati gli ingredienti comuni ed economici, una preparazione semplicissima e la possibilità di conservarli a lungo, i frictilia venivano preparati in grandi quantità per la gioia della folla festante.

Arrivando a oggi, chiacchiere & C. sono apparentemente simili eppure presentano tante varianti quanti sono i nomi: più golose fritte o più leggere al forno; con burro, olio o strutto; con lievito o senza. Idem per le forme: vengono ritagliate come un rettangolo, un rombo, annodate come nastri, dai bordi lisci o dentellati. C’è chi le prepara leggermente più spesse e croccanti oppure chi le preferisce sottili e friabilissime. Se i nomi e le forme variano, gli aromi sono ancora più caleidoscopici: a seconda delle città troviamo ogni tipo di alcolico. Il più classico è il vino bianco, secco o amabile come la vernaccia, il marsala o il vinsanto. Ma non mancano liquori più forti e profumati: dalla grappa al rum, dal brandy ai vari rosoli. Chi preferisce non aggiungere alcolici di solito opta per il succo d’arancia, oppure acqua frizzante (ma è una trovata più moderna). La scorza di arancia o di limone ricorre spesso anche grattugiata per aggiungere ulteriore profumo e sapore all’impasto. La scelta del grasso da mettere nell’impasto e per la cottura è altrettanto regionale: in generale, al Sud si usa di più l’olio, mentre il Nord predilige tradizionalmente burro e strutto.

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Ecco la ricetta delle chiacchiere.

Facciamo due chiacchiere? - Ultima modifica: 2020-02-20T09:00:16+01:00 da Redazione

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