Tecniche di bellezza
Depilazione: dal rasoio allo zucchero

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Che sia una moda, un must imposto da stereotipi di femminilità arcaici, un reale gusto personale, fatto sta che con l’estate alle porte poche resistono all’imperativo della depilazione. I metodi sono tanti ed è meglio conoscerne pregi e difetti, e, quando c’è, l’alternativa eco

Quello della depilazione è un tema caldo, in continua evoluzione sociale (chi sì, chi no, chi ecosostenibile) e scientifica: nuovi approcci, nuove tecniche e vecchie glorie alla ricerca della depilazione perfetta. 

Il rasoio e la crema

Tra le tecniche intramontabili per liberarsi dei peli troviamo il rasoio e la crema depilatoria che non strappano il bulbo ma eliminano la parte superficiale del pelo visibile a occhio nudo. Entrambi, quindi, hanno una durata limitata nel tempo: 2-3 giorni per il rasoio e 4-5 giorni per la crema. Dal fronte naturale, ecologico e sostenibile si fanno avanti alternative per tutti i gusti e tutte le tasche: dal rasoio di sicurezza (dotato di pettine protettivo che evita il contatto diretto tra la lametta e la pelle) in acciaio con lame di ricambio per dire addio agli usa e getta, al guanto depilatorio, un accessorio piatto al quale si applicano dischetti leggermente abrasivi, spesso in silicio, che strofinati sulla pelle con movimento circolare eliminano la peluria. Eco friendly perché i dischetti portano a termine più di una depilazione ed extra pratico, ma sconsigliato alle pelli sensibili. Esistono anche creme depilatorie “dolci”, indicate per le zone più delicate e in generale per chi ha una pelle molto reattiva. Prevedono l’aggiunta di ingredienti come la camomilla, l’aloe, l’amamelide, l’amido di frumento e altri ancora, per neutralizzare eventuali infiammazioni dovute alle sostanze cherodistruttive che servono proprio per eliminare i peli.

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Ceretta, tradizionale o dolce?

Passando ai metodi di epilazione, che cioè eliminano il pelo alla radice, incontriamo la ceretta nella triplice versione: a caldo, a freddo e in strisce preconfezionate. Questo trittico ha in comune lo strappo del pelo a partire dal bulbo e un suo indebolimento progressivo. La ceretta a caldo è un must dei centri estetici ma si può fare anche a casa utilizzando un fornello scaldacera oppure un rullo. Ci vuole pratica e il rischio di scaldare eccessivamente la cera e combinare un bel pasticcio è dietro l’angolo. Lo si può eludere usando la cera a freddo che va spalmata sull’area da depilare con la spatola e rimossa con una striscia apposita. Ha il vantaggio di essere maggiormente indicata in caso di fragilità capillare perché non provoca vasodilatazione, ma può comunque non essere adatta a chi ha i capillari fragili. Ancora più facili da utilizzare, ma più costose a lungo termine, le strisce depilatorie preconfezionate vanno semplicemente riscaldate tra le mani, applicate e rimosse contropelo. Di cosa sono fatte le cere? Le più comuni contengono cera d’api, paraffina, glicerina, biossido di titanio e componenti vegetali emollienti. Ma ne esistono anche con ingredienti più naturali. Stanno spopolando, infatti, le cerette che prendono spunto dagli antichi metodi di depilazione dolci: quella araba, o sugaring, risale all’antico Egitto e si prepara unendo zucchero, succo di limone, acqua e sale. Il composto viene cotto, lasciato raffreddare, steso sull’area da depilare e rimosso contropelo. La ricetta può essere eseguita in casa ma esistono miscele pronte all’uso. È una depilazione delicata perché la pasta di zucchero si attacca ai peli ma non alla pelle scongiurando il rischio di traumi. Con l’aggiunta di miele ha un effetto più emolliente e nutriente.

Per non pensarci più. Forse

L’efficacia dei trattamenti cosiddetti definitivi dipende anche dalle componenti personali, soprattutto ormonali, di chi ne usufruisce, dunque è difficile garantire un risultato davvero completo. Meglio considerarla una depilazione “progressiva”. I metodi più in voga sono quelli con la luce pulsata e il laser. La differenza sta principalmente nella lunghezza d’onda. Il laser emette una luce con un’unica lunghezza che viene assorbita esclusivamente dalla melanina contenuta nel bulbo del pelo, distruggendolo. La luce pulsata, invece, emette lunghezze d’onda differenti che agiscono sulla melanina dell’area trattata e non direttamente sul bulbo. Questo la rende meno efficace sulla pelle chiara con peli chiari e, in generale, sulla pelle molto scura: nel primo caso non saprà dove colpire e nel secondo verrà assorbita dalla pelle con il rischio di scottature o iperpigmentazioni. Normalmente, servono dalle 5 alle 10 sedute per zona da depilare.

Depilazione: dal rasoio allo zucchero - Ultima modifica: 2023-05-19T14:55:13+02:00 da Sabina Tavolieri

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