La qualità del cibo che consumiamo è il primo passo per tutto sia che ci occupiamo di un ambito strettamente di salute, sia che come è normale in questa rubrica ci riferiamo alle preparazioni in cucina e ai piatti che arriviamo a consumare o facciamo degustare ad altri.
Diventa sempre più importante porre attenzione a questo aspetto che un tempo forse poteva essere meno determinante, nel senso che le manipolazioni del cibo di origine erano molto minori e gli errori potevano riguardare più che altro scelte personali sbagliate o frodi di alcuni malintenzionati.
Oggi la questione è più complessa per un insieme di fattori, da un lato la massa di cibi a nostra disposizione, il loro distacco da collegamenti stagionali, la provenienza internazionale sempre più invasiva, la manipolazione alla fonte fatta da aziende e distributori, un accelerazioni di consumi convulsivi e spesso senza ragionamenti.
Poi probabilmente anche molto altro, fatto sta che mai come negli ultimi anni si sono diffusi allarmi per cibi pericolosi messi in commercio.
Se ci riferiamo al solo anno passato scopriamo come in Italia ci sia stato più di un allarme al giorno per qualità del cibo a rischio, per l’esattezza ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea.
Il calcolo è stato ricavato dopo un analisi dei dati elaborati costantemente dal sistema di allerta Rapido (Rassf) che per fortuna qui da noi funziona in maniera ancora sufficientemente efficiente.
Rispetto all’origine dei cibi con problematiche di salute circa il 17% ha avuto origine nel nostro paese, il 49% proveniva da altri Paesi dell’Unione Europea e il 34% da Paesi extracomunitari (34%).
Vediamo ora alcuni esempi di cibi estremamente pericolosi fortunatamente fermati e eliminati dal mercato dopo la pronta segnalazione alle autorità preservando così la qualità del cibo parallelo non contaminato.
Alte dosi di mercurio e presenza del verme Anisakis da pesce importato dalla Spagna, pollo polacco contaminato dalla salmonella enterica e per quanto riguarda ancora il mare ostriche francesi causa di vomito e diarrea.
Il batterio Escherichia Coli è uno dei protagonisti maggiori in negativo e in questi ultimi anni viene sempre più citato, casi clamorosi lo hanno visto presente in manzo e pollo provenienti dal Brasile e cozze dalla Spagna.
Ma anche nel comparto vegetale gli allarmi non sono stati pochi, lo stesso batterio Escherichia Coli è stato trovato in partite di verdure di vario tipo, in arachidi Egiziane, nocciole turche e dell’Azebaijan sono stati trovate elevate concentrazioni di aflatossine cancerogene, residui chimici irregolari sotto forma di pesticidi sono risultati abbondanti in diverse derrate di ortaggi e frutta.
In questo quadro nasce spontanea la riflessione di quanto siano spesso demagogiche le speculazioni sul comparto biologico che non è perfetto di sicuro, ma intanto rimane una forte garanzia nelle nostre scelte quotidiane.
In ogni caso meglio sempre essere attenti e scegliere con cura senza farsi ingannare dall’unico parametro del prezzo, come spesso si dice oltre a rovinare le nostre buone preparazioni di cucina rischiamo poi di dover pagare ancora di più per curare la nostra salute!!!