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Come dimostrato da recenti ricerche un adeguata quantità di vitamina D nell’organismo è una potente arma di difesa contro l’aggressione di virus nocivi come il COVID-19, la fonte di approvvigionamento primario rimane il sole, ma l’alleanza strategica tra pesce e verdure ritrovabile in tanti buoni piatti è un aiuto integrativo importante oltre che piacevole!

La vitamina D è al centro di molte analisi e ricerche da un lungo numero di anni, il suo coinvolgimento diretto con la buona salute in relazione a determinate patologie collegate con l’alimentazione e la dieta è stato più volte dimostrato e documentato.

L’emergenza del noto virus che ci vede tutti coinvolti e condiziona pesantemente la nostra normale attività personale e professionale esponendoci a un pericolo potenzialmente deleterio ha richiamato fortemente l’attenzione sul ruolo che la vitamina D può avere anche in questo frangente.

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Il motivo molto semplice è che questa vitamina è un elemento centrale dell'efficienza del nostro sistema immunitario, la barriera più forte che abbiamo per contrastare il proliferare di virus e infezioni di vario tipo.

In più recenti studi hanno messo in evidenza come l’integrazione funzionale di vitamina D sia responsabile della buona tenuta dell’apparato respiratorio che è uno degli organi più colpiti e destabilizzati dal COVID-19.

In pratica è quasi certo che una presenza adeguata di vitamina D nell’organismo aiuta a produrre una potente risposta antivirale da parte del sistema immunitario e che quindi è estremamente importante cercare di garantire la quantità ottimale di questo elemento nel corpo.

Perché indipendentemente dall’età individuale persone con carenze importanti di questa vitamina hanno di fatto un rischio percentualmente più elevato di contrarre il virus.

Ma come possiamo garantirci un’adeguata quota di vitamina D? Di per la risposta è molto facile, basta una modesta esposizione quotidiana al sole o comunque periodica, una pratica che in genere in un paese a clima mite come il nostro non è particolarmente difficile.

Ci sono tuttavia fattori personali che possono ostacolare questa pratica di “ricarica naturale”, lavori al chiuso, problemi con la pelle, località poco esposte alla luce solare e così via.

Un aiuto integrativo può arrivarci per fortuna dall’alimentazione, non si tratta di una risorsa ad alta resa rispetto al sole, ma comunque aiuta concretamente a evitare la carenza di vitamina D nell’organismo.

Gli alimenti più abbondanti in questo senso sono i pesci con particolare rilevanza in varietà come aringhe, salmone, pesce spada, tonno, sgombri, sardine (anche sottolio) e come supplemento integrativo l’olio di fegato di merluzzo.

A livello vegetale si segnalano più che altro alcune varietà di funghi non nostrani, tuttavia bisogna rilevare che le altre sostanze benefiche contenute nei vegetali non possono che migliorare notevolmente la qualità dell’assimilazione di vitamina D.

Per questo e molti altri motivi consiglio da sempre, per chi non ha remore personali nel suo consumo, di prevedere nella propria dieta la presenza di buoni piatti e ricette con l’alleanza strategica tra pesce e verdure a cui ho dedicato un intero libro convinto come sono della bontà di questa strada della salute e del piacere a tavola.

Alcuni eccellenti esempi li troviamo in questi Filetti di pesce gratinati con indivia belga, in morbidi Mini sformati di patate dolci e pesce e in speciali Involtini di pesce ai funghi champignon con radicchio rosso con un appendice gustosa anche se fuori stagione per ora di queste Coppette di pesce e asparagi con salsa rossa!

Pesce e verdura per aumentare la Vitamina D - Ultima modifica: 2020-11-01T11:31:34+01:00 da Giuseppe Capano

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