L’esigenza di mangiare del cibo pronto in tempi veloci e senza far fatica sembra sia molto antica e quindi non necessariamente prerogativa dei giorni nostri in cui impegni, traffico, fretta, distrazioni molteplici portano spesso a non voler occuparsi di cucinare.
Ma credo che sia soprattutto una voglia di non pensare al cibo in termini di impegno e consapevolezza, alla fine vedersi servire in un attimo un piatto pronto ci consente di spegnere la mente rispetto alle nostre responsabilità alimentari e indirizzarla verso quello che riteniamo più importante o semplicemente rilassante.
L’esigenza in ogni caso è molto forte e sentita e si può soddisfare in molti modi diversi, la tendenza che posso testimoniare è che oggi ci si sposta sempre più verso un attenzione e etica del cibo veloce che cerca di rispettare elementi prima trascurati.
L’impatto ambientale, il territorio e i suoi prodotti non tanto a km zero quanto contestualizzati almeno a spostamenti ragionevoli tra luogo di produzione e luogo di consumo.
E ancora elementi di salute di diverso tipo accanto all’attenzione all’impatto del cibo sull’organismo in termini soprattutto di gestione glicemica dei nutrienti ingeriti, perché poi è da questo che ruota tutto il resto del benessere che proviamo o meno una volta superato il piacere iniziale del boccone.
Ci sono così linee di ricche insalate composte da molti elementi diversi che possono coprire molte esigenze diverse, così come combinazioni attente di piatti unici che basta semplicemente rifinire in un buon forno a vapore, panini che utilizzano basi integrali a lievitazione naturale e farciture colme di vegetali.
L’elenco è numeroso e in ogni città o paese si possono trovare diverse alternative che vanno ben al di la dei locali fast food di più impostazione americana come i tanti che già conoscete o altri in realtà Italiani, malgrado il nome, che purtroppo hanno scelto una linea simile.
La caratteristica di base di chi è attento al benessere del cliente rimane comunque il mantenimento di una velocità di servizio e rapidità visto che questa rimane l’esigenza primaria di chi si approccia.
Ma dietro vi è una studio e una lavorazione più articolata in cui ad esempio si gestiscono e preparano prima molti cibi pratici come i cereali integrali in chicchi che in genere richiedono invece lunghi tempi di preparazione.
Li troviamo già pronti e li possiamo gustare caldi o freddi con soddisfazione sapendo che sono stati abbinati seguendo linee guida più attenta nella limitazione ad esempio dei grassi, degli zuccheri, del sale e così via.
Il problema anche in questi casi però non è tanto se il cibo ci viene servito rapidamente, con gusto e praticità, quanto come lo gestiamo poi noi clienti e consumatori.
Perché a mio parere la velocità di servizio è un’ottima cosa, ma il consumo no, nel senso che per assimilare al meglio un piatto calibrato con impegno dal punto di vista salutistico serve un’adeguata dose di tempo, calma e attenta masticazione.
Ingozzarsi e mandare giù di fretta rischia di vanificare ogni sforzo precedente e in questo troviamo l’ambiguità stessa del concetto di cibo pronto veloce.
Che però è un ambiguità che questa volta coinvolge più noi di chi produce e offre cibo pronto veloce!