Consiglio n. 2: la colazione (parte prima)
Cercate di creare un pasto in miniatura, seguendo i vostri gusti. Può essere dolce (ma povero di zuccheri semplici) o salato, come preferite. Così facendo, arriverete in forma fino a pranzo. Ricordate che una buona prima colazione aiuta a controllare l’appetito per tutto il giorno.
Se c’è un pasto col quale noi italiani non abbiamo un rapporto facile è la prima colazione.
Mi racconta una paziente sovrappeso: “La mattina faccio colazione con latte zuccherato e biscotti, ma già alle dieci mi viene una gran fame e mi sento debole, e così fino a pranzo non faccio altri che mangiucchiare, e ingrasso.” “Al mattino il cibo mi disgusta e al massimo bevo solo un caffè che mi basta fino a pranzo”: questo invece mi viene riferito da un ragazzo obeso già da quando era bambino.
Nel primo caso, si tratta del tipico fenomeno di rebound, o rimbalzo glicemico, tipico dei consumatori abituali di merendine o cibi dolci, che circa ogni ora e mezza-due sentono di nuovo appetito (ma anche sintomi quali debolezza, tremori, mal di testa) e hanno bisogno dell’ennesimo snack dolce. I bruschi rialzi glicemici dovuti a cibi troppo zuccherati disturbano l’equilibrio tra fame e sazietà: la glicemia infatti prima sale e poi scende repentinamente per azione dell’insulina. Il segnale che arriverà al corpo per il calo di zuccheri sarà la debolezza e il conseguente bisogno di mangiare nuovamente. La stessa cosa accade anche quando durante la prima colazione consumiamo alimenti molto dolci (dai cereali dolcificati ai biscotti o alle merendine).
Soluzione. Per la prima paziente è stato sufficiente consumare una colazione non più zuccherando il latte e sostituendo con del vero pane integrale i biscotti, per risolvere il suoi problemi e non sentire più il calo energetico a metà mattina. Incoraggiata dal risultato ha poi “inventato” tanti nuovi breakfast non zuccherati, e senza fare altri interventi è tornata al suo peso perduto.
Nel ragazzo obeso, la situazione era più complessa e veniva da lontano. Ma come lui, sono tante le persone (sia bambini che adulti) che al mattino si rifiutano con ostinazione di mangiare, riferendo una sensazione di stomaco chiuso, senso di nausea e addirittura vomitano se forzati a mangiare. La spiegazione di questo atteggiamento ha probabilmente varie ragioni, legate al corpo e allo stato emotivo. Dal momento del risveglio, specie nei bimbi e nei giovanissimi, per circa 30 minuti si verifica una condizione di anoressia, del tutto fisiologica, e quindi non solo non si avverte la fame ma addirittura si prova ripulsa del cibo. Ovviamente ci sono persone più o meno sensibili a questo fenomeno: c’è anche chi si alza al mattino spinto dalla voglia di far colazione. Un’altra causa può essere l’aver fatto cene troppo abbondanti, digerite a lungo con fatica (come nel caso del giovane obeso) e che impediscono all’organismo di provare nuovamente il sano appetito mattutino. La causa emotiva è invece legata allo stato di ansia, più o meno leggero, tipico di chi si trova ad affrontare le responsabilità della giornata. E più che i consigli dietetici, per ridurre l’ansia vanno adottate delle strategie comportamentali. In linea generale, alzarsi un po’ prima e consumare serenamente in compagnia dei familiari il primo pasto della giornata, distrae e aiuta a stemperare la tensione.
Soluzione. Grazie alla sua forza di volontà, il ragazzo ha cominciato a seguire una dieta che lo obbligava a cene più leggere e digeribili (ma non da fame…). Così facendo al mattino si svegliava con più energie, non aveva più la nausea e gradualmente è riuscito a fare una colazione abbastanza soddisfacente. Con un buon risultato sul dimagramento.
Soluzione. Grazie alla sua forza di volontà, il ragazzo ha cominciato a seguire una dieta che lo obbligava a cene più leggere e digeribili (ma non da fame…). Così facendo al mattino si svegliava con più energie, non aveva più la nausea e gradualmente è riuscito a fare una colazione abbastanza soddisfacente. Con un buon risultato sul dimagramento.