Novità dalla ricerca
Rischio diabete? Camminare a un buon ritmo aiuta a prevenirlo

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Tra i tanti effetti positivi dell’attività fisica c’è anche quello di migliorare la gestione della glicemia. E già la semplice camminata veloce può risultare efficace e preventiva, a condizione però di tenere un certo ritmo, come si è scoperto in una ricerca recentemente pubblicata

L’efficacia della camminata veloce è una questione di ritmo, più che di durata. Almeno secondo una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine. Che l’attività fisica regolare venga considerata preventiva e preziosa per chi ha una glicemia fuori controllo - risultando a rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 - è già assodato da tempo. Infatti, la vita sedentaria e l’inattività fisica riducono l’utilizzo muscolare degli zuccheri e in più concorrono alla perdita di massa magra. Effetti che già con una normale attività si possono contrastare, a tutto vantaggio della salute metabolica.

Tuttavia, conoscere in che modo un particolare esercizio possa risultare più utile è già meno facile da scoprire. E siccome la camminata veloce è senz’altro il consiglio più frequente quando si parla di dare un aiuto al metabolismo, glicemia compresa, un’equipe di ricercatori iraniani ha deciso di fare un’approfondita analisi di 10 studi che hanno coinvolto oltre 550mila persone provenienti da Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, con periodi di follow-up compresi tra 3 e 11 anni. Come hanno affermato gli autori dello studio, anche se fare regolarmente una passeggiata viene associato a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, non è chiaro quale potrebbe essere la velocità ottimale per scongiurare la malattia.

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Quattro è il numero da ricordare

Camminare a una velocità di almeno 4 chilometri all’ora, pari a 87 passi al minuto per gli uomini e di 100 passi al minuto per le donne, risulta collegato a una significativa diminuzione del rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. E quanto più aumenta la velocità oltre i 4 km/ora, tanto minore sembra essere il rischio: ogni chilometro all'ora in più è associato a una riduzione del rischio del 9%.

Più precisamente, l'analisi dei dati ha mostrato che, rispetto a una camminata con un ritmo inferiore ai 3 km/ora, una velocità di camminata media o normale di 3-5 km/ora è associata a un rischio inferiore del 15%. E questo indipendentemente dal tempo trascorso: quello che conta è il ritmo con il quale si cammina. In effetti, camminare a un ritmo ancora più sostenuto con una velocità di 5-6 km/ora è stato associato a un rischio inferiore del 24%, che diventa inferiore di circa il 39% per chi supera i 6 km/ora.

Come concludono gli autori, i risultati della loro revisione suggeriscono che una camminata abbastanza veloce, indipendentemente dal volume totale di attività fisica o dal tempo trascorso camminando al giorno, può essere associata a un rischio inferiore di diabete di tipo 2 negli adulti. E che, sebbene le attuali strategie per aumentare il tempo totale di camminata siano benefiche, potrebbe anche essere ragionevole incoraggiare le persone a camminare a velocità più elevate per aumentarne ulteriormente i benefici.

 

Rischio diabete? Camminare a un buon ritmo aiuta a prevenirlo - Ultima modifica: 2023-12-06T14:36:50+01:00 da Barbara Asprea

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