Quando si parla di proteine, molti pensano subito a quelle di origine animale. Ma le cose stanno cambiando. Una nuova ricerca internazionale, condotta dall’Università di Sydney e pubblicata su Nature Communications, suggerisce che a fare davvero la differenza – in termini di longevità – siano le proteine di vegetali contenute per lo più in legumi e derivati (tofu, ad esempio), cereali integrali e frutta a guscio.
I consumi mondiali di 60 anni
I ricercatori hanno analizzato dati raccolti in 101 paesi dal 1961 al 2018, incrociando le informazioni sulla disponibilità di cibo con quelle sulla salute e l’aspettativa di vita. Per evitare che i risultati fossero influenzati da altri fattori come la ricchezza o la dimensione della popolazione, i dati sono stati corretti tenendo conto di queste variabili.
I risultati? Nei paesi dove le proteine vegetali sono più diffuse (come India, Pakistan o Indonesia), l’aspettativa di vita degli adulti tende a essere più lunga rispetto a quella di paesi dove dominano le proteine animali (come Stati Uniti, Argentina o Australia).
Attenzione però: la relazione non è così semplice da ridurre a uno slogan tipo “vegetali sì, carne no”. Lo studio mostra infatti che per i bambini sotto i cinque anni, un’alimentazione ricca di proteine animali – come carne, uova o latticini – si associa a tassi più bassi di mortalità infantile. Insomma, il quadro cambia a seconda dell’età e del contesto. Per gli adulti, invece, emerge un trend chiaro: più proteine vegetali, più anni di vita. Questo potrebbe spiegare, almeno in parte, perché molte delle cosiddette “zone blu” – le aree del mondo con la maggiore concentrazione di ultracentenari – seguano diete prevalentemente vegetali: è il caso di Okinawa (Giappone), Ikaria (Grecia) o Loma Linda (California).
Le proteine che abbassano i rischi
Ma il punto non è solo vivere di più ma vivere meglio. Le proteine animali – soprattutto quelle provenienti da carni trasformate – sono da tempo collegate a un aumento del rischio di malattie croniche come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore. (Non per niente in questo articolo del blog si sottolinea la loro importanza sulla prevenzione). Al contrario, legumi, noci, semi e cereali integrali sono associati a un minor rischio di mortalità e a una migliore salute generale.
E poi c’è il lato ambientale: scegliere più spesso proteine vegetali aiuta a ridurre le emissioni e l’impatto ambientale complessivo della dieta.
Consigli per gli onnivori: ridurre e sostituire
Non occorre diventare vegani da un giorno all’altro, né rivoluzionare la dispensa. Ma sostituire ogni tanto la carne con ingredienti come ceci, lenticchie, tofu o noci è una scelta concreta, e non solo per chi è vegetariano. Noi di Cucina Naturale lo sappiamo bene: molte ricette a base vegetale possono offrire proteine in abbondanza e al tempo stesso dare soddisfazione. Basta lasciarsi ispirare da combinazioni già collaudate – come i piatti unici, le insalate con i legumi o le minestre di cereali e legumi – per capire che una dieta più vegetale può essere varia, gustosa e anche amica della longevità.
In conclusione, questa ricerca non stabilisce una regola valida per tutti, ma rafforza l’idea che le fonti proteiche vegetali possano dare un contributo importante alla salute e alla longevità, soprattutto in età adulta. Basta solo mettere un po’ più di “verde” nel piatto.