Diete e dintorni
Partner depresso? Forse è colpa della dieta

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Uno studio canadese lancia un campanello d’allarme sulle diete dimagranti: seguire regimi alimentari sbilanciati potrebbe avere effetti negativi sull’umore, in particolare negli uomini e in chi ha un peso elevato. Un motivo in più per scegliere con attenzione cosa (e come) si mangia

Se il vostro compagno sembra giù di tono, irritabile o affaticato, non è detto che sia sempre colpa del lavoro, dello stress o della stagione. A volte il malumore potrebbe venire direttamente dal piatto. Soprattutto se la dieta è troppo restrittiva o sbilanciata. A dirlo non è il solito luogo comune sulle diete tristi, ma uno studio pubblicato a fine maggio 2025 sulla rivista BMJ Nutrition, Prevention & Health che ha analizzato il rapporto tra alimentazione e salute mentale in un ampio campione di adulti americani. Con una scoperta interessante: le diete più legate ai sintomi depressivi sono quelle seguite soprattutto dagli uomini, specie se in sovrappeso.

Lo studio, in breve

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Il team di ricercatori, per lo più dell’Università di Toronto, ha esaminato i dati di oltre 28mila adulti raccolti nel corso di undici anni dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), uno studio rappresentativo della popolazione americana. Tutti i partecipanti avevano compilato il questionario PHQ-9, uno strumento validato per misurare la gravità dei sintomi depressivi. Gli autori hanno incrociato le risposte con le abitudini alimentari, distinguendo chi non seguiva nessun regime da chi era a dieta: ipocalorica, restrittiva per nutrienti (povera ad esempio di grassi o carboidrati), o impostata per condizioni specifiche come il diabete.

Il risultato? Le persone che seguivano diete restrittive, in particolare quelle povere di calorie o di nutrienti, presentavano in media punteggi più alti di depressione. I sintomi variavano anche in base al tipo di dieta: le restrizioni caloriche erano associate a effetti cognitivi e affettivi (pensieri negativi, umore depresso), mentre quelle nutrizionali sembravano legate a sintomi somatici, come tensione fisica e disturbi gastrointestinali, soprattutto negli uomini. “Questo potrebbe dipendere dal fatto che, nella vita reale, molte diete sono sbilanciate e carenti in nutrienti fondamentali come proteine, vitamine e minerali essenziali. Inoltre, possono generare stress fisiologico, con ripercussioni sull’umore e sulla funzione cognitiva”, hanno affermato gli autori in un articolo di presentazione dello studio. Gli effetti sembrano più marcati negli uomini, forse perché, sempre secondo l’ipotesi dei ricercatori, hanno un fabbisogno più elevato di certi nutrienti, fondamentali per la salute cerebrale. “Diete povere di carboidrati o grassi che riducono l’apporto di nutrienti essenziali come glucosio e omega-3, potrebbero peggiorare la funzione cerebrale, specie negli uomini con fabbisogni più elevati”, scrivono gli autori, che sottolineano anche come le persone con obesità sembrino più vulnerabili. Non è chiaro se ci sia una causa diretta, ma l’associazione resta significativa.

Meglio restare in equilibrio

Questo studio osservazionale, che ha comunque alcuni limiti metodologici, mette in discussione l’idea diffusa secondo cui meno si mangia, meglio si sta. “Anche se studi clinici controllati hanno mostrato benefici di diete ipocaloriche sull’umore, nella pratica quotidiana queste stesse diete possono rivelarsi squilibrate e difficili da gestire” ha commentato Sumantra Ray, direttore del NNEdPro Global Institute, una rete internazionale che promuove la formazione nutrizionale in ambito sanitario. Non ha partecipato alla ricerca, ma il suo commento ufficiale rafforza l’idea che il rapporto tra cibo e umore meriti più attenzione.
Insomma, ancora una volta si conferma che per mantenersi in salute sarebbe meglio evitare soluzioni drastiche e affidarsi a uno stile alimentare sano e bilanciato. Non solo per il peso, ma anche per il benessere mentale. Perché se è vero che l’amore passa anche dalla tavola, l’umore non è da meno.

Partner depresso? Forse è colpa della dieta - Ultima modifica: 2025-06-12T08:00:56+02:00 da Barbara Asprea

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