Frutta e smog
Mangia più frutta per proteggere il respiro

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Con l’arrivo del freddo aumenta l’inquinamento nelle città, complici riscaldamento e traffico. Ma secondo i risultati di un recente studio, chi mangia più frutta ogni giorno aiuta a preservare la salute dei polmoni e la funzionalità respiratoria. Capiamone qualcosa di più

C’è chi la evita e la guarda con sospetto perché teme i suoi zuccheri. Ma ogni volta che si rinuncia a un frutto per paura che faccia ingrassare, si compie una scelta che va contro le raccomandazioni nutrizionali. Le linee guida, infatti, ne consigliano due o tre porzioni al giorno da circa 150 g e non a caso: la frutta è una fonte preziosa di fibre, vitamine, minerali e sostanze bioattive preziose per il benessere dell’organismo. Ultimamente diversi studi hanno sottolineato il suo ruolo positivo, ancora poco conosciuto, su cervello e umore. Ad esempio, in questa ricerca dello scorso anno (se ne parla qui) è stato osservato che il consumo quotidiano riduce il rischio di depressione con l’avanzare dell’età, soprattutto nelle donne, mentre un altro lavoro del 2023 ha collegato frutta e verdure crude a cambiamenti favorevoli nella struttura del cervello, in aree legate alla memoria e all’umore. Per non dire dell’effetto antidepressivo attributo ai kiwi (vedi questo articolo sull’argomento).

A questi vantaggi si aggiunge oggi un nuovo elemento: la frutta potrebbe attenuare gli effetti negativi sui polmoni esercitato dell’inquinamento atmosferico.

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Città inquinate

Più del 90 per cento della popolazione mondiale respira aria con livelli di inquinamento superiori a quelli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) come sicuri. In particolare, il problema principale è costituito dal particolato fine, ovvero le cosiddette polveri fini o sottili (PM2.5), generate in gran parte da traffico, riscaldamento e processi industriali, che raggiungono gli alveoli polmonari e con il tempo riducono la funzionalità respiratoria. È un rischio costante per chi vive in città e un problema di salute pubblica riconosciuto.

Frutta e smog: lo studio

Al congresso della European Respiratory Society che si è appena tenuto ad Amsterdam, un team di studiosi dell’Università britannica di Leicester ha presentato un’analisi basata sui dati della UK Biobank, con circa 200.000 partecipanti. I ricercatori hanno confrontato il consumo di frutta, l’esposizione al particolato fine e i valori di funzionalità polmonare. Lo studio, presentato come abstract e in attesa di pubblicazione, è consultabile qui nel sito dell’ERS.

Donne più protette

I risultati hanno mostrato un vantaggio evidente per le donne. Tra quelle che consumavano poca frutta, un aumento dell’inquinamento da polveri sottili pari a 5 microgrammi per metro cubo d’aria si associava a una perdita della capacità respiratoria di circa 78 ml d’aria espirata in un secondo. Al contrario, nelle donne che mangiavano almeno quattro porzioni di frutta al giorno, la riduzione era più contenuta, intorno a 57 ml d’aria espirata in un secondo. Una differenza che può sembrare minima, ma che invece diventa rilevante se osservata su grandi popolazioni e in caso di esposizione prolungata.

Negli uomini questo effetto non è stato osservato, probabilmente anche perché riferivano un’assunzione complessivamente minore. Questo aspetto rende evidente come abitudini alimentari diverse possano incidere concretamente sulla salute respiratoria. “Il nostro studio ha confermato che una dieta sana è collegata a una migliore funzionalità polmonare sia negli uomini che nelle donne, indipendentemente dall’esposizione all’inquinamento. E che le donne che consumavano quattro porzioni di frutta al giorno o più sembravano avere riduzioni più contenute della funzionalità polmonare associate all’inquinamento, rispetto a chi ne consumava meno frutta”, ha commentato Pimpika Kaewsri, autrice dello studio.

Perché la frutta protegge?

Secondo i ricercatori, parte della spiegazione va ricercata nella composizione nutrizionale della frutta. Vitamina C, vitamina E, carotenoidi e polifenoli agiscono come antiossidanti, mentre le fibre contribuiscono a modulare l’infiammazione e i minerali sostengono numerose funzioni fisiologiche. Si tratta di un insieme di composti che, in sinergia, possono contrastare lo stress ossidativo e i processi infiammatori attivati dalle particelle sottili.

Naturalmente la dieta non sostituisce le politiche ambientali per ridurre l’inquinamento, che devono restare primarie. Ma il consumo regolare di frutta rappresenta una strategia accessibile per rafforzare la difesa dell’organismo. E non solo per gli adulti ma anche per chi è più vulnerabile come i bambini e gli anziani.

 

Mangia più frutta per proteggere il respiro - Ultima modifica: 2025-10-01T12:09:57+02:00 da Barbara Asprea

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