L’antica dolcezza del rito


In questi giorni in molte regioni italiani si preparano dei dolcetti per commemorare la ricorrenze religiosa dei defunti. Ad esempio, le cosiddette fave dei morti, pasticcini a forma di fava a base di farina di mandorle. Mi fa sempre un certo effetto pensare alla storia che esiste dietro a ciò che mettiamo a tavola, in particolari i dolci, cibi rituali per eccellenza. Dunque, le fave hanno sempre conservato un legame con l’aldilà: dagli antichi Egizi, che pensavano che in questi legumi trovassero rifugio le anime dei defunti, agli Etruschi, che sistemavano nei sepolcri le fave come offerte votive. Una tradizione che si è tramandata nella vita rurale dell’Umbria, dove un tempo i contadini cospargevano le tombe con le fave. La ricetta che vedete nella foto, però, è una nostra golosa variante all’arancia, perché la tradizione ci vuole, ma si può anche personalizzare…

L’antica dolcezza del rito - Ultima modifica: 2012-11-02T15:52:44+01:00 da Barbara Asprea
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