Fino all’Epifania sono tanti i momenti conviviali, certamente piacevoli ma che mettono a dura prova il nostro apparato digerente. Non sottoporre allo stesso stress l’organismo dei piccoli è certamente sensato, stando però attenti a non farli sentire esclusi.
Quando sono piccolissimi
Fino ai due anni di età è meglio evitare di far assaggiare loro i piatti elaborati tipici dei festeggiamenti ma anche dopo questa età sarebbe meglio preparare due menu differenti per grandi e piccini, non solo per il tipo di cibo ma anche per la lunghezza del pasto. Il bambino si stufa presto, non vuole restare a tavola coi genitori, correndo il rischio di mangiare poco o innervosirsi. La prima regola, quindi, è quella di avere dei tempi più rispettosi delle abitudini del bambino. Magari cominciando tutti insieme con un piccolo antipasto e poi proseguendo ciascuno con il proprio menu. Quello a misura di bimbo non deve prevedere tanti piatti: un primo non particolarmente elaborato - ma neanche troppo consueto - come ravioli, agnolotti, lasagne o un pasticcio di pasta e un secondo di uova, formaggi leggeri, pesce o carne bianca, sono più che sufficienti. E se il vostro è un bimbo estremamente abitudinario, di quelli che mangiano solo pasta in bianco, potete servirgli il pasto su bei piatti nuovi e colorati, oppure arricchendo la pietanza con decorazioni allegre e natalizie.
Il segreto? Ricette più leggere
Certamente alcuni piatti della tradizione possono essere riprodotti in versione junior, eliminando oppure sostituendo certi ingredienti. La tradizionale pasta in brodo, ad esempio, può essere cotta in un brodo vegetale, privo di grassi e sale al contrario di quello animale; se fatta in casa si possono preparare a parte dei ravioli mignon solo con ricotta e spinaci, ad esempio. Stessa cosa per lasagne e timballi: al posto di besciamella o panna meglio utilizzare ricotta ammorbidita con un po’ d’acqua calda: l’aspetto sarà simile ma il contenuto di grassi alquanto diverso.
Lo yogurt compatto, tipo quello greco, può sostituire il mascarpone utilizzato per farcire il panettone oppure per alleggerire salse come la maionese (metà e metà), magari con l’aggiunta di erbe aromatiche come il prezzemolo. Sempre la ricotta, lavorata con un po’ di zucchero e cacao, può fungere da crema per farcire le golosità natalizie.
Nelle crostate al posto della marmellata si può usare la composta di frutta, meno calorica (almeno di 100 kcal ogni 100 g). A Capodanno è consuetudine portare in tavola frutti esotici: due fette di ananas o una macedonia, resi semmai più invoglianti da un cucchiaio di panna montata, sono certamente un’alternativa dietetica preferibile ai dolci tradizionali. Tuttavia, riguardo ai dolci i bambini più grandi possono essere lasciati liberi per il giorno della festa e, magari, divertirsi a gustare una torta a forma di stella o altro. In tutto il periodo festivo in generale, invece, converrà limitare il consumo di dolci, senza dimenticare, tuttavia, che l’idea di poter trasgredire rende più piacevoli le feste di tutti, senior o junior che siano...