“Coffee Doesn’t Need Cancer Warning” che grosso modo significa“Il caffè non ha bisogno di avvertenze sul cancro”. Questo è il titolo del breve ma efficace articolo pubblicato sul sito dall’AICR Usa (American Institute for Cancer Research) ossia l’Associazione americana per la ricerca contro il cancro americana che potete leggere qui e che cerco di riassumere di seguito. Un punto di vista particolarmente importante non solo per la serietà dell’associazione ma soprattutto perché si riferisce a un fatto recente avvenuto negli Usa e del quale si è già parlato sulla stampa. Per chi non lo ricordasse, a fine marzo in California un giudice della contea di Los Angeles ha stabilito che i venditori presenti in California fossero obbligati ad avvisare i consumatori in vari modi che i prodotti a base di caffè possono essere cancerogeni. Il giudice ha stabilito che le società in causa non avevano sostenuto l'onere della prova che il caffè non provochi danni.
Dosi diverse per animali diversi
La ragione di quanto accaduto è che l'acrilammide, una sostanza che si trova nei chicchi di caffè a causa della tostatura (vedi questo nostro articolo sulla cottura) è stata collegata in laboratorio al cancro nei ratti. Quantità relativamente piccole di acrilammide sono comuni in molti alimenti oltre al caffè. I livelli che causano il cancro nei ratti sono molto più alti di quelli consumati attraverso il caffè e la dieta in generale. Inoltre, la dose di acrilammide in questi studi è da 1.000 a 100.000 volte superiore a quella che gli esseri umani assumono dalla dieta. E poiché i roditori metabolizzano il composto in modo diverso rispetto agli umani, la loro esposizione è addirittura superiore alla nostra.
Gli studi che hanno misurato i livelli di acrilammide nel sangue negli esseri umani, compresi i forti consumatori di caffè, non hanno mostrato alcun segno di aumento del rischio di cancro. Il caffè ha centinaia di composti con potenziali effetti bioattivi. Molti di questi hanno effetti potenzialmente benefici, antinfiammatori, antiossidazioni e anticancro.
Su una scala il caffè è a zero e il fumo a dieci
Negli studi epidemiologici, è stato dimostrato che i consumatori abituali di caffè hanno un rischio più basso un un certo numero di tumori. In effetti, in un'analisi approfondita di tutte le evidenze scientifiche, l'American Institute for Cancer Research ha concluso che bere caffè probabilmente riduce il rischio di cancro dell'endometrio (vedi questo mio post sull’argomento) e del fegato. È stato anche dimostrato che il caffè diminuisce il rischio di altri tumori, come quello alla prostata, i tumori del cavo orale e il cancro del colon, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se si tratta di associazioni causa-effetto. Inoltre, il caffè abbassa il rischio di diabete, patologia che aumenta il rischio di cancro e morte.
Esistono centinaia di studi epidemiologici sul caffè e sul cancro e in sostanza nessuno suggerisce un aumento del rischio di cancro. Insomma, in una scala di "preoccupazione del cancro" da 0 a 10, il caffè dovrebbe essere a zero e il a dieci: due cose così diverse che non dovrebbero avere le stesse etichette di avvertimento per la salute. Coloro che amano bere il caffè non dovrebbero avere alcuna preoccupazione, tranne forse, se aggiungono troppo zucchero e panna o se sono molto sensibili agli effetti della caffeina.