Acqua: calcio trasparente


In questi mesi la questione delle salubrità delle brocche filtranti è stato un tema al centro dell’attenzione, e certamente ha messo in primo piano l’esigenza di una corretta manutenzione di questo tipo di casalinghi. Prendo spunto dalla vicenda per sottolineare che sebbene molto sottovalutata, l’acqua rappresenta anche una buona fonte di calcio, visto che se ne beve almeno un litro, un litro e mezzo al giorno, con in più il vantaggio di apportare zero calorie e di essere relativamente economica (specie quella di casa). Anche se per le nostre madri l’acqua che usciva dai rubinetti di casa era considerata una iattura: patine biancastre incrostavano stoviglie e i bicchieri del servizio buono, per non parlare del ferro da stiro a vapore che regolarmente si intasava. “Purtroppo in città abbiamo un’acqua dura”, si lamentavano. Oggi la situazione si è ribaltata: avere in casa un’acqua dura, che cioè in seguito all’ebollizione lascia depositi calcarei formati da sali di magnesio e di calcio, può invece rivelarsi una fortuna. Per essere precisi la durezza dell’aqua è formata dalla durezza chiamata temporanea (quella data dalla evidente precipitazione dei sali) e da quella permanente, dovuta ai sali molto solubili come i cloruri e i solfati che non precipitano in seguito a bollitura. La durezza totale si esprime in gradi francesi (F) e in linea di massima possiamo considerare un’acqua ricca di calcio se il suo valore si aggira o è superiore ai 40°F. Presso le Asl di zona è possibile informarsi sulle caratteristiche di durezza dell’acqua potabile della vostra città.

Così il calcio si assorbe meglio

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Secondo svariati studi la biodisponibilità del calcio contenuto nell’acqua è buona, con percentuali che vanno da circa il 25% fino ad oltre il 40%, raggiungendo così le quote del latte. Sì è però visto che il buon assorbimento, oltre che dalla quantità di calcio presente, dipende anche da alcune variabili. È migliore se si beve durante il pasto piuttosto che a digiuno, se si beve un po’ per volta, ad esempio un paio di bicchieri, e non tutto il litro in pochi minuti e, infine, se non si eccede col sale a tavola.

Un'occhiata alle etichette

Ma quali sono le acque più ricche di calcio? Il nostro paese è uno dei maggiori consumatori mondiali di acqua imbottigliata (nonostante l’ottima qualità dei nostri acquedotti) e ce n’è davvero per tutti i gusti. Molto enfatizzate dalla pubblicità sono le acque “leggerissime”, percepite come dietetiche da parte del pubblico. Sfortunatamente queste acque, spesso di montagna, classificate come oligominerali e caratterizzate da un basso residuo fisso, sono anche le più povere di minerali: il loro contenuto di calcio si aggira intorno ai 20 milligrammi per litro. Quantitativo che sale notevolmente nelle acque classificate come medio-minerali, in particolare le bicarbonato-calciche, il cui contenuto di calcio può superare i 300 milligrammi per litro. E però altrettanto importante che queste acque minerali siano anche abbastanza povere di sodio, un minerale che, ricordo, aumenta l’escrezione di calcio.

Variare è meglio

Insomma, da quanto detto l’acqua di rubinetto o in bottiglia può rappresentare una fonte di calcio certamente non trascurabile. In effetti, non ha tanto senso che una persona con aumentati fabbisogni di calcio, come la donna nel periodo post-menopausale, beva solo acque oligominerali disprezzando quella di casa “troppo dura” (fatto che accade abbastanza frequentemente). Il consiglio è perciò quello di variare, informandosi sulle qualità dell’acqua di casa, semmai alternando i diversi tipi di acqua in bottiglia, preferendo quelle bicarbonato calciche in particolare nei momenti in cui per varie ragioni non sia possibile seguire un menu ricco e variato e perciò inadatto a soddisfare i fabbisogni nutrizionali.

Acqua: calcio trasparente - Ultima modifica: 2011-09-19T19:48:03+02:00 da Barbara Asprea

1 Commento

  1. grazie dell’informazione che non fa altro che avvolarare quello che già sapevo e che comunque metto in pratica.Le chiedo però di soddisfare una mia curiosità, l’assorbimento di calcio si intende anche per l’acqua bollita ad esempio per the e tisane o solo per l’acqua che sgorga naturalmente dal rubinetto?

    • Gentile Maria Rosa, mi fa molto piacere che condivida quanto ho scritto. Per quel che mi risulta, l’assorbimento viene calcolato sull’acqua normalmente bevuta, mentre le valutazioni del tipo di acqua vengono eseguiti anche valutando il residuo secco riportato sulle etichette, ossia quel che resta quando l’acqua evapora a 110 °C. Ad ogni modo, per preparare il tè e tanti infusi, non c’è bisogno di far bollire l’acqua ma si può levarla dal fuoco già ai primi segni di bollore. Evitando, così, possibili dispersioni dei minerali.

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