Strategie alimentari
Gelato per pranzo: così vi sfama di più

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Gustarsi un bel gelato in estate è una vera goduria, tanto che molti vorrebbero sostituirlo ai pasti principali. Ma, purtroppo, non è solo una questione di calorie. Scopriamo, allora, come abbinare questa golosità in modo da rimanere in gran forma e soddisfatti!

Posso mangiare un gelato a pranzo? In fondo è come un pasto…”, è una domanda che mi sento fare spesso in questi giorni di gran caldo. In effetti, se dovessimo guardare solo le calorie, un cono di gelato artigianale alle crema apporta in media le stesse calorie di un’insalata mista con un panino piccolo-medio o di una porzione ridotta di pasta (50 g) con un sugo di ortaggi. Quello che però è molto diverso è il senso di sazietà o, meglio, la durata del senso di sazietà provocata da queste pietanze.  Nel giro di un paio d’ore dopo qualsiasi gelato è facile che torni una decisa fame, a differenza di quanto accade con gli altri due piatti. Ma perché?

La glicemia oscilla

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La ricchezza di zuccheri semplici del gelato, infatti, stimola una repentina secrezione di insulina (l’ormone prodotto dal pancreas per riportare alla normalità la glicemia sanguigna dopo i pasti). Questo ormone – quando stimolato da cibi molto dolci – viene secreto in forti quantità e provoca un rapido utilizzo di tutti gli zuccheri presenti nel sangue. In altre parole, la glicemia sale e poi ridiscende rapidamente. La conseguenza? Nel giro di poche ore il segnale che arriva al corpo sarà di nuovo un bisogno di zuccheri e quindi di cibo. Si tratta del cosiddetto rebound o rimbalzo glicemico tipico dei consumatori abituali di merendine o cibi dolci, che circa ogni ora e mezza-due sentono di nuovo appetito (ma anche sintomi quali debolezza, tremori, mal di testa) e hanno bisogno dell’ennesima “dose” di dolce.

E allora che fare?

Perciò, se durante la pausa pranzo avete voglia di rinfrescarvi con un gelato, il consiglio migliore per rimanere sazi e soddisfatti più a lungo è quello di non mangiarlo a digiuno. Provate prima a ordinare una bella insalatona di ortaggi misti, con magari un uovo sodo e condita con un cucchiaino d’olio e succo di limone. In questo modo assumerete poche calorie (un centinaio) ma tante sostanze (fibre, proteine, grassi e acidi) che eviteranno l’assorbimento rapido degli zuccheri del gelato. E in più, avrete consumato un pasto più equilibrato e salutare. In fondo, basta poco per vivere meglio…

 

 

Gelato per pranzo: così vi sfama di più - Ultima modifica: 2019-06-26T10:19:53+02:00 da Barbara Asprea

1 Commento

  1. buona idea!! in effetti col caldo la tentazione di un pasto fresco è tanta ma anche “solo” un gelato lascia dei morsi indescrivibili al pomeriggio… e poi si finisce col rischiare di mangiare
    il doppio!!!
    il consiglio dell’insalata direi che è la soluzione migliore!
    ma l’effetto rebound degli zuccheri funziona anche se a pranzo si mangia solo molta frutta? il fruttosio funziona come il saccarosio?

    • Il fruttosio viene assorbito più lentamente perché ha bisogno di essere convertito in glucosio prima di essere assorbito e quindi il suo impatto sul rialzo glicemico è più graduale. Di conseguenza anche il rebound glicemico risulta decisamente attenuato rispetto a un dolce con saccarosio; tuttavia la risposta è variabile. In altre parole, dipende molto dalla sensibilità individuale delle persone: c’è che lo avverte e chi no. Ovviamente non stiamo parlando di una normale porzione di frutta ma per dosi decisamente più abbondanti.

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