Sta per finire il periodo delle castagne: presto tutte le castagne cadute dagli alberi e non raccolte nè da noi nè dagli animali selvatici (cervi, scoiattoli, volpi e numerosi uccelli le raccolgono come cibo per l'inverno), si decomporranno contribuendo alla nutrizione del suolo.
Avete mai pensato alla differenza tra i frutti che crescono (spesso autonomamente senza l'intervento umano) sugli alberi e quelli "terrestri"?
L'albero, oltre ad essere letteralmente la colonna portante della vita su questo pianeta, gioca un ruolo intermediario tra il suolo e il frutto. Filtra naturalmente l'acqua e i nutrienti del terreno attraverso le radici, garantendo ai suoi frutti una ricchezza di elementi benefici puri. Come una filtrazione naturale riduce le presenze contaminanti, e offre ai frutti una concentrazione maggiore di nutrienti essenziali, proteggendoli da stress ambientali diretti.
I frutti arborei sviluppano il loro profilo nutritivo grazie alla maturazione naturale mentre restano sull'albero, inoltre l'albero stesso produce una serie di composti protettivi alle sue foglie e alla corteccia, aggiungendo antiossidanti ai frutti.
Frutta Arborea (clicca sull'ingrediente per la ricetta della settimana che lo include): in questo periodo castagne, mele, pere, avocado, agrumi, melagrane, cachi, kiwi, clementine, olive
Noci e Semi arborei: noci, mandorle, nocciole, datteri, anacardi, pinoli
Erbe e Spezie Arboree: alloro, pepe nero e cannella
Quanto meno è l'intervento umano, tanto maggiori sono i benefici. Se non possiamo raccoglierli personalmente, cerchiamoli presso piccole aziende italiane e biologiche. L'abbondanza di antiossidanti e nutrienti naturali offerti da questi frutti può migliorare la nostra salute cardiovascolare e immunitaria, senza necessità di ricorrere agli integratori.












