Ci avviciniamo all'autunno e la natura ci offre un'abbondanza di frutti perfettamente sincronizzati con i nostri bisogni stagionali. A settembre, mentre il nostro cervello è occupato in tutt'altro, il corpo si prepara a diversi cambiamenti: la riduzione delle ore di luce influisce sul ciclo circadiano, alterando melatonina e serotonina, provocando sonnolenza e stanchezza; l'abbassamento delle temperature esterne causa l'aumento della temperatura basale interna; il sistema immunitario diventa più reattivo.
Tra tutti questi cambiamenti faticosi la diminuzione dell'esposizione solare riveste un ruolo significativo, sufficiente a influenzare il nostro umore e i livelli di energia.
Ed ecco che allora arrivano i fichi, che forniscono energia pronta all'uso, l'uva con il resveratrolo, un potente antiossidante, le susine con il loro carico di vitamina C. E direte: ma sono i soliti nutrienti che troviamo ovunque in ogni stagione! No.
Nel cibo c’è molto di più dei nutrienti di cui siamo consapevoli. Gli alimenti contengono un complesso di componenti che lavorano insieme, creando effetti sinergici ben superiori a quelli dei singoli macronutrienti. Alcuni di questi componenti non li conosciamo nemmeno! Nei fichi, per esempio, esiste un insieme di sostanze che vanno oltre le semplici fibre e la vitamina A. Solo combinandosi tra loro, questi elementi ci offrono i benefici essenziali, specialmente in un momento come questo. Ricordiamoci che i frutti della terra, mangiati nel pieno della loro stagione, sono insostituibili.
Questa settimana portiamo in tavola pere, uva, susine, fichi e gli ultimi frutti di bosco dell'anno, sia in piatti dolci che in squisiti piatti salati.












