Appassionata di natura e animali, Eleonora Brigliadori ha fatto della buona e sana nutrizione uno dei pilastri della sua salute e una strategia importante per prendersi cura del mondo
Incontriamo Eleonora Brigliadori, madre di tre figli, nota al pubblico della televisione e del teatro.
Qual è la prima cosa che ti viene in mente se ti dico “mangiare”?
Che il modo di mangiare è lo specchio del livello di coscienza di una persona e per me oggi è il modo più diretto e semplice per trasformare il mondo, rendendolo migliore. Credo sia importante capire che il livello base dell’esistenza umana è la continua metabolizzazione di ciò che ci circonda e di cui ci nutriamo. Scegliendo un cibo piuttosto che un altro, trasformiamo la terra, perché davanti al bancone del supermercato l’uomo costruisce, non solo il proprio futuro, ma anche il destino del pianeta. È sempre più importante sostenere e consumare prodotti che rispondano a criteri di eticità e moralità: abbiamo già generato molte aberrazioni nella natura e rinunciato a una grande biodiversità. Ora dobbiamo recuperare.
Raccontaci il tuo percorso per diventare vegetariana
Ho smesso di mangiare carne innanzitutto perché amo gli animali e ritengo che siano sulla terra non solo per diventare nutrimento per noi, quando non ci sono altre possibilità, ma perché l’uomo possa scoprire in ogni singola specie un riflesso di se stesso. Da bambina i miei genitori mi costringevano a mangiare carne perché erano convinti che fosse indispensabile alla salute, ma quando sono riuscita a emanciparmi da questa convinzione falsamente scientifica e dogmatica ho scoperto che stavo meglio di prima: nutrirmi prevalentemente di verdure mi aiuta a risolvere anche i problemi di salute. La fiducia totale nella saggezza del corpo è adesso il mio primo medico e ascoltandolo ho imparato a scongiurare praticamente tutti i falsi anatemi che ancora terrorizzano molti, cancro e malattie depressive in testa. Per fortuna vedo sempre più persone responsabili e attive: mi ha molto colpito, ad esempio, un ragazzino di tredici anni che ha creato un’associazione attraverso la quale invita ogni persona a piantare nel corso della propria vita centocinquanta piante. Anch’io da vent’anni raccolgo semi di ogni tipo e li distribuisco ad amici e conoscenti.
L’alimentazione ha una grande importanza per la tua salute. Cosa mangi prevalentemente?
Innanzitutto è importante focalizzarsi non solo su quello che si mangia ma anche su come lo si mangia, con rispetto per tutta la saggezza e l’energia che il cibo ci dona. Tra gli alimenti più ricchi di sostanze preziose che possono attivare la nostra forza vitale ci sono i semi, i legumi e i loro germogli. Non dovrebbe essere solo un gioco da bambini quello di metterli in acqua e osservare le vari fasi della germogliazione. Un suggerimento pratico per chi non li conosce ancora: chiedete in giro i semi di chia, semi di una pianta sudamericana chiamata Salvia hispanica. Metteteli in acqua, per qualche minuto, e li vedrete gonfiare e formare una gelatina che, se ingerita, risulta molto protettiva per lo stomaco. I semi, invece, consumati anche tal quale, forniscono al corpo diversi nutrienti e sono in grado di placare la fame.
Parliamo di sogni. Se fossi ministro dell’agricoltura per un giorno che provvedimenti vareresti?
Proverei a proporre di abbattere le recinzioni e liberare prima della semina e dopo una bella pioggia le mandrie sui territori da coltivare, perché con il loro passaggio gli zoccoli arerebbero naturalmente il terreno omogeneizzando lo sterco e diffondendolo in piccole quantità. Questo restituirebbe dignità agli animali e costituirebbe anche un risparmio energetico. Inoltre, accorcerei il più possibile la filiera e promuoverei l’autoproduzione. Accompagnerei i bambini alla scoperta del cibo, che deve essere un rito di conoscenza e amore. L’organismo umano è il più straordinario miracolo dell’universo, conoscerlo in tutte le sue manifestazioni naturali senza tabù significa comprendere anche la sua origine spirituale.
Concludiamo con la tua cucina
Sono una cuoca estemporanea: non mi ripeto mai ma mi piace stupire con associazioni a volte inusuali. Preparo i miei piatti come fossero dei quadri: contano la forma, il colore e anche la cornice e una buona musica sono parte degli ingredienti. Iniziando dalla creazione: apro il frigorifero e vedo cosa posso armonizzare, sempre attenta a non sprecare nulla!