Simili a grosse nocciole biancastre, le noci di macadamia vengono da lontano: dal Queensland, in Australia. Già 5000 anni fa gli aborigeni le mangiavano, ma si dovette attendere la metà dell’800 perché gli europei le scoprissero. Le noci ricevettero il nome dal botanico scozzese John MacAdam che studiò le piante con un collega.
Coltivazioni complesse, noci carissime
La diffusione fu lentissima. Le coltivazioni iniziarono alle Hawaii a fine 800; oggi si trovano soprattutto in Sudafrica, Brasile e USA. Non è facile coltivare queste noci; il primo raccolto si fa solo sette anni dopo, e poi bisogna capire quando il frutto è maturo. Perciò si fanno 5-6 raccolti all’anno, scegliendo a mano le noci considerate pronte o prelevando quelle cadute al suolo. Il tutto si riflette sul costo finale, decisamente alto.
“Regina delle noci”
Così viene chiamata talvolta la macadamia, i cui semi oleosi sono di fatto i più ricchi di grassi: circa il 75%, rappresentati principalmente da monoinsaturi, con una piccola percentuale di polinsaturi – quindi tutti “buoni”. Entrando un po’ nel dettaglio, questi monoinsaturi sono composti in parte da acido oleico, come il nostro olio di oliva, ma soprattutto dai così detti omega 7 o acido palmitoleico, non essenziali ma con una strana proprietà: facilitare il metabolismo dei lipidi e quindi ridurne l’accumulo corporeo. Allora via libera al consumo? Occhio, ci sono oltre 700 calorie per etto!
Ma le macadamia hanno anche molte fibre e aiutano a controllare glicemia e colesterolo; tanti minerali importanti (fosforo, magnesio, potassio, calcio e zinco), e ancora vitamine del gruppo B e vari antiossidanti, tra cui la E e il palmitoleico stesso. In compenso scarseggiano di proteine. Nel complesso, sono da usare con moderazione (e da non dare ai cani, per i quali sono tossiche).
Crude, tostate, macinate e “spremute”
Per lo più, in commercio si trovano macadamia già private del durissimo guscio (che, per inciso, ha lo stesso potere calorico della lignite: non per niente in Australia viene usato nell’ambito di un progetto per la produzione di energia). L’ideale è acquistarle crude, tenendo però conto del fatto che l’alta percentuale di lipidi le fa irrancidire facilmente; sarà meglio quindi mettere in frigo i pacchetti aperti. Volendo sceglierle tostate e salate, come stuzzichino, è bene verificare che di sale ce ne sia poco; oppure, meglio ancora, si possono tostare le noci da sé, nel forno moderato, finché non risultano appena dorate.
La macadamia si trova facilmente nei supermercati e nei negozi bio; meno diffusi, ma pur sempre reperibili, sono l’olio e il burro derivati, prodotti molto costosi, visto che già la materia prima lo è. Ma ne vale la pena? Anche un solo cucchiaino di un burro bio, purissimo e di qualità, è una bomba calorica! L’olio, che è trasparente e giallino, ha un buon punto di fumo. Ma già abbiamo l’extravergine per condire e cucinare, più equilibrato quanto a nutrienti e meno dolce di sapore.
Diverso è il caso dell’olio cosmetico, utilizzabile per le proprietà antiossidanti. È adatto per tutti i tipi di pelle, rafforza le unghie e rende brillanti i capelli.
In cucina
Con il loro sapore ricco e cremoso, dolciastro, e la consistenza morbida e leggermente croccante, le noci di macadamia sono ottime al naturale e versatili in cucina. Oggi molto sfruttate nei gelati, si prestano alla preparazione di dolci, soprattutto con il cioccolato, e sono buone sulle macedonie.
Ma pure nei piatti salati: per esempio tritate sulle insalate o macinate per addensare le salse. Il loro sapore si sposa bene con quello delle spezie piccanti, come curry, zenzero e peperoncino.
Stuzzichini al curry (per 4)
200 g di anacardi e macadamia
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di zucchero di palma
2-3 cucchiaini di curry
Tostate i semi in padella, a fuoco medio, rimestandoli finché non sono dorati. Abbassate il fuoco, versate la salsa di soia e fatela evaporare rimestando. Unite lo zucchero e fatelo caramellare a fuoco medio, mescolando. Spegnete e aggiungete il curry. Distribuite il mix ben allargato su un vassoio e fatelo raffreddare.