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Non buttare quel tappo

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Tappi di plastica e in sughero, ma anche cialde del caffè usate: sono raccolti da enti che li riciclano e utilizzano il ricavato per finanziare progetti benefici. Un piccolo gesto per noi, una grande differenza per chi ha bisogno

Si può coniugare la lotta allo spreco con l’impegno sociale? Sì, e lo si può fare anche nella nostra vita quotidiana e in modi inaspettati, recuperando alcuni rifiuti e destinandoli ai circuiti che li trasformano in materiali di recupero e in risorse a sostegno di iniziative benefiche.

Tappi in plastica riciclo solidale

I tappi dei contenitori di detersivi, shampoo, bibite, acqua minerale e dentifrici, ma anche i cappucci delle penne e le capsule dei regali degli ovetti di cioccolato, sono realizzati con un materiale plastico, il polietilene ad alta densità (PE/HDPE), che viene riciclato secondo un percorso diverso da quello delle bottiglie e dei flaconi. Dunque, buttare tutto insieme nel sacco della plastica è un peccato. Molto meglio separare questi materiali e conferirli nei circuiti sociali che li raccolgono. Storico è quello avviato dal Centro mondialità sviluppo reciproco di Livorno (cmsr.org): i tappi raccolti in tutt’Italia, in negozi, bar, mense e scuole, vengono venduti a ditte che ne riciclano la plastica e il ricavato è destinato all’approvvigionamento idrico nelle regioni aride della Tanzania. Finora con questi fondi il Cmrs ha costruito 7 acquedotti e 61 pozzi portando l’acqua in 55 villaggi!

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Nuova vita ai turaccioli

Il sughero è un materiale sorprendente: isolante, impermeabile, naturalmente biodegradabile ma soprattutto molto versatile. Di recupero può trasformarsi in pannelli fonoassorbenti e termoisolanti, pitture e intonaci, suole di calzature, oggetti di design e per la casa. Ecco perché non dev’essere sprecato. I tappi delle bottiglie di vino possono essere conferiti in raccoglitori installati da Rilegno (il consorzio nazionale che si occupa di raccolta,  recupero e riciclo degli imballaggi di legno) nelle 105 stazioni ecologiche locali e nei punti di raccolta attivati in negozi, locali e scuole di tutt’Italia dalla onlus Artimestieri, che li paga 20 centesimi al chilo. È questa cooperativa sociale a ritirarli e portarli nella sede di Boves (in provincia di Cuneo), dove persone diversamente abili li trasformano in pannelli e granulati e altri materiali naturali per la bioedilizia. Anche la filiale italiana del grande produttore portoghese di sughero Amorim Cork si è attivata. Con il progetto Etico ha avviato la raccolta di tappi in sughero in tutt’Italia coinvolgendo realtà del terzo settore che hanno così ottenuto dall’azienda 330mila euro a sostegno delle loro attività.

Dalle capsule al riso

Nespresso ha creato nel 2011 numerosi punti di raccolta per le capsule usate: a oggi sono 108 in 64 città, tra isole ecologiche e boutique Nespresso. A ritirarle è poi il Consorzio imballaggi alluminio, che ricicla l’alluminio, rimettendolo in circolo per la produzione di tanti oggetti, e recupera i fondi di caffè come compost per fertilizzare una risaia pavese. Il riso così ottenuto viene comprato da Nespresso e donato al Banco Alimentare che ne ha ricavato oltre 2,4 milioni di piatti destinati ai più bisognosi.

Non buttare quel tappo - Ultima modifica: 2022-05-27T09:44:09+02:00 da Sabina Tavolieri

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