Diciamocelo chiaramente: il cane non sempre ha un buon odore. Se poi durante la passeggiata in campagna o in mezzo ai boschi si tuffa e si rotola nel fango o in qualcos’altro, bisogna correre ai ripari appena si torna a casa. Rimane però un dubbio: qual è la giusta frequenza di lavaggio per evitare di creare problemi a cute e mantello?
Attenzione a non esagerare
Un cane sano, senza problemi cutanei, non ha bisogno di essere lavato spesso. Anche se non esiste un numero preciso di bagni annuali da non superare, è meglio evitare di lavarlo più di una volta al mese. Se l’animale ha il pelo molto sporco o emana cattivo odore, si può fargli un lavaggio completo con uno shampoo che deve essere specifico per lui, evitando di utilizzare prodotti per la detersione di scarsa qualità o per uso umano.
Diverse esigenze in base al pelo
Le caratteristiche del mantello dei cani sono molto variabili, si differenziano infatti razze canine a pelo raso, corto, lungo, semilungo. Nelle razze a pelo raso (ad esempio Bassotto, Boxer, Dobermann e Alano) e corto (Labrador, Rottweiler) in condizioni normali si può effettuare un bagno ogni due o tre mesi per assicurare un’adeguata pulizia, spazzolando quotidianamente il mantello con un guanto antistatico o, se il pelo è corto e folto, un pettine a denti fitti. Per le razze a pelo semilungo (Pastore Tedesco, Terranova, Samoiedo e Siberian husky) e lungo (Setter, Cocker Spaniel, Yorkshire Terrier) i normali bagni di pulizia sono invece opportuni ogni 4-6 mesi, sempre in funzione delle condizioni del mantello e dello stile di vita.
Quando lo shampoo diventa terapia
In alcuni casi fare il bagno al cane diventa l’unico trattamento per la cura o la prevenzione di una patologia cutanea (allergia, infezione batterica, da funghi o lieviti o altro). Creme, lozioni, spray, possono risultare infatti difficilmente applicabili a causa del mantello dell’animale che impedisce un adeguato contatto dei principi attivi con la cute. La scelta dello shampoo da utilizzare può essere fatta solo dal veterinario.