L’estate è vicina, e come ogni anno la prova costume ci ricorda che la cellulite è ancora lì, dove l’avevamo lasciata lo scorso anno. Che cosa possiamo fare? L’abbiamo chiesto alla dermatologa Pucci Romano, presidente di Skineco, l’associazione di ecodermatologia che promuove una cosmetica più consapevole e sostenibile.
“Prima di tutto bisogna fare chiarezza. Un accumulo di adipe su cosce e glutei è perfettamente normale per una donna. Non è una malattia, ma un carattere sessuale secondario. E siccome l’ha deciso Madre natura, l’unico modo per cancellarlo definitivamente è photoshop”, scherza la dermatologa. “Invece le forme più gravi sono una malattia. Viene chiamata panniculopatia edemato fibro sclerotica (Pefs) e provoca un’alterazione degenerativa del tessuto adiposo. La causa principale è un malfunzionamento del microcircolo del sistema venoso e linfatico, dovuto spesso a una vita troppo sedentaria e al sovrappeso”. In quel caso serve l’aiuto di uno specialista.
Ma se fate parte della maggioranza silenziosa che ha solo un po’ di buccia d’arancia e qualche problema di ritenzione idrica, provate una strategia integrata che preveda crema, integratori e uno stile di vita sano, con regolare attività fisica.
Gli ingredienti giusti
“La prima cosa da verificare quando si sceglie una crema anticellulite è che sia molto idratante. Molti sottovalutano quanto una pelle correttamente idratata possa apparire più soda, più elastica e più liscia. E per quanto possa sembrare strano in una crema sono soprattutto i grassi, cioè gli oli e i burri, a svolgere quest’azione”, spiega la dermatologa. Verificate che ai primi posti tra gli ingredienti ci siano burri preziosi come il karité (Butyrrospermum parkii butter), e oli come quello di canapa (Cannabis sativa seed oil) o di jojoba (Simmondsia chinensis seed oil). Sono utilissimi anche i grassi d’origine vegetale prodotti dalla chimica verde, come le ceramidi, oppure l’usatissimo Capric/Caprylic trigliceride derivato dal cocco, o Ethyl oleate, di introduzione più recente, molto idratante e facile da spalmare, quasi un sostituto naturale dei siliconi. “I grassi presenti in una crema possono essere arricchiti da estratti vegetali drenanti come la betulla, l’edera, la centella e l’ippocastano. Oppure da sostanze che facilitano la lipolisi, cioè che stimolano il metabolismo dei grassi, come bromelina, catechina, carnitina, teobromina o, infine, caffeina, che migliora anche il microcircolo. Molte di queste sostanze sono anche antiossidanti, e quindi assolutamente indispensabili per la loro azione antinfiammatoria. Dopotutto la cellulite, quella vera, è un’infiammazione, che si combatte anche con le vitamine, soprattutto la C, i polifenoli e i flavonoidi”.
Un aiuto anche dagli integratori
Per potenziare l’azione della crema potete aggiungere integratori specifici che abbiano principi attivi simili a quelli del cosmetico e che promuovano dall’interno la stessa azione drenante e antinfiammatoria. Anche in questo caso i protagonisti sono gli ingredienti di origine vegetale: la centella e la betulla, per esempio, sono ancora più efficaci per via orale che come applicazione locale. Il tè verde è imbattibile per drenare i liquidi in eccesso, insieme a finocchio, pilosella e cannella. Di provata efficacia è la bromelina, un enzima estratto dal gambo dell’ananas, fondamentale anche per la sua azione antinfiammatoria. Mirtilli neri e uva rossa, invece, aiutano il microcircolo, e sono da portare anche a tavola.
Per approfondire l'argomento vi segnaliamo il libro: Vivere senza cellulite si può di barbara Ostan e Giovanna Perrone. L'obiettivo e il filo conduttore di questo libro è quello di approfondire in modo medico scientifico la conoscenza di questa patologia e fornire le armi più efficaci per liberarsene. Per facilitare il raggiungimento dell’obiettivo e consolidarlo sono previsti anche un “Decalogo Anticellulite” e una guida per mettere in pratica una corretta alimentazione, finalizzata al controllo del peso e al miglioramento dello stile di vita come dimostrano le sfiziose ricette qui descritte e appositamente create per combattere la “buccia d’arancia” anche a tavola.